Frascati, al banco della fruttaHo
raggiunto il banco della frutta e, a breve distanza, ho osservato sommariamente il
contenuto delle cassette presenti.
Il panorama si presentava denso di oggetti che avevano forma e
dimensione diverse; questo si traduceva con una sensazione di zone a forte densità
d´impulsi, a fronte di zone con punti diradati.
Ho cominciato a fare piccoli movimenti del capo e ho osservato che le
pesche noci risultavano più evidenti delle pesche normali per diversità di colore. Ho
percepito le pesche in maniera allineata (una vicina all´altra). La sensazione che le
pesche fossero allineate é venuta dal fatto che vi era un´alternarsi di zone di punti e
zone di vuoto in successione e, facendo una panoramica, ne ho ricostruito la posizione.
L´idea che ho avuto della pesca noce era che fosse di colore giallo e lucente e
riverberasse di più, mentre l´altra era più rossiccia e più opaca. Riflettendo...., la
sensazione del vellutato della pesca normale e il liscio della pesca noce, lo avverto
adesso più di prima, vivo sulle mie mani .
Abbassando lo sguardo ho scorto l´uva: l´ho immaginata, e attraverso le
differenze di densità che ho avvertito sul tappetino, come piccoli agglomerati di punti,
ho pensato alla diversità di colore.
Dentro la cassetta, della quale ho scorto il margine inferiore, l´uva
era disposta a grappoli allineati e ho immaginato che le zone di vuoto potessero
corrispondere allo spazio che c´era tra un chicco e l´altro. A questo punto ho ricostruito
nella mia mente il grappolo d´uva come un raspo su cui erano fissati i chicchi.
Mi ha colpito un ananas per la differenza che ho scorto tra il frutto
stesso e il ciuffo che gli appartiene; l´ho immaginato con la sensazione di percepire con
le mani le punture che le escrescenze della buccia provocano.
Poi ho osservato dei meloni. La definizione é stata più difficoltosa
perché nonostante fossero di volume grande erano incartati. Lì percepivo, infatti, in
maniera irregolare e quando li ho toccati ne ho scoperto il motivo.
Ho immaginato il melone che ho toccato. Era posto all´estremo di
sinistra della cassetta, coperto da una carta che era più chiara. Queste sensazioni hanno
comunque richiamato alla mia memoria le forme e i colori di arancione sbiadito con le
irregolarità della buccia e le linee verticali che dividono le fette, e l´ho immaginato
in posizione verticale con uno dei poli appoggiati.
Dopo i meloni mi sono spostato verso i frutti di bosco ed esotici come
mirtilli, lamponi, more e ribes. Mi ricordo la sensazione di percepire dei piccoli oggetti
di difficile definizione dei quali ho infatti un´immagine nebulosa. Quando mi dicevano di
quali frutti si trattasse riuscivo a richiamare i vecchi ricordi che avevo di essi
ricostruendo l´immagine a distanza attraverso l´addensamento di punti: le more le ho
immaginate con tutti pallini adiacenti uno all´altro di colore violaceo.
Successivamente ho osservato le fragole e le ho immaginate rosse,
punticchiate, con il gambino sopra contornato dalla fogliolina e contenute in una
vaschetta di colore bianco (chiara).
Dopo le fragole ho visto i fichi d´india ben definiti perché avevano
una forma ovoidale e contrastavano uno dall´altro per colore (verdi e rossi).
La forma l´ho percepita dal tappetino e poi li ho immaginanti: quelli
verdi puntecchiati con piccole zone più scure e con le spine (sensazione che ho percepito
sulle mani immediatamente), mentre quelli rossi come una ellisse rossa senza altri
particolari.
Oltre i fichi d´india, spostandomi a destra, ho effettuato una
panoramica veloce su vari frutti esotici: mango, papaia, avocado, e li ho immaginati di
colore giallognolo le cui forme assomigliavano ad una pera non troppo sfinata sopra.
Da qui sono passato alla zona delle verdure e subito mi si é
evidenziata la figura dei pomodori pachino che ho immaginato di piccole dimensioni e rossi
di colore. Con visio ho percepito l´intensità che era in contrasto con quella dei
pomodori sammarzano, che erano più in basso a sinistra e che, infatti, erano di volume
maggiore e di densità inferiore.
I sammarzano erano vicini a dei fagioli regina che si sono presentati
in maniera puntiforme (fortemente irregolare) e, al disotto dei fagioli, ho scorto un
mazzetto di fiori di zucca che ho percepito come un vasto agglomerato di punti e che ho
immaginato a foglie stropicciate verdi.
Più in alto ho scorto le melanzane e alcuni peperoni (che differivano
perché percepivo di più le melanzane mentre i peperoni avevano meno contrasto di luce),
le melanzane le ho immaginate più gialline e i peperoni più rossi. Le forme delle
melanzane erano più omogenee mentre quelle dei peperoni avevano presentato più
spigolature.
Dopo i peperoni ho avvertito delle linee orizzontali che mi è stato
detto fossero delle zucchine.
Mi é stato suggerito di spostarmi più verso sinistra dove in maniera
confusa (un insieme di punti disparati) si é evidenziata la presenza di quella che mi é
stato detto fosse verdura. Ho avuto l´idea di una cassetta piena di verdura mista con
foglie larghe e strette.
Spostandomi in un banco di fiori ho immaginato questo banco diviso in
due parti a sinistra piante verdi, che non sono riuscito a definire, la sensazione era di
un insieme di punti diradati; sulla destra, invece, fiori con dei connotati cromatici più
marcati. Lì ho scorto dei fiori a gambo lungo, gambo che all´estremità superiore aveva
un bocciolo (perché avvertivo una sensazione più densa di punti) e mi é stato detto che
erano dei gladioli.
Ho anche evidenziato il palo che sosteneva l´ombrellone con accanto un
vaso di fiori e lo spazio esistente tra il vaso e il palo.
La coscienza dell´adulto frena quelli che sono i meccanismi automatici.
I due mondi della percezione tattile, della mano e quella di visio, non
sono ancora collegati. La sensazione però di scorgere un oggetto, anche se non definito e
poi raggiungerlo con la mano e avere la conferma che c´é mi dava una sensazione di
piacere. Percepire un ostacolo ancor prima di sbatterci.
Mi capita di avvertire la sensazione di area occupata, ma é generica.
Con visio riesco a percepire dei piccoli oggetti, come un melone per esempio, e riscopro
le sensazioni che avevo quando vedevo.
Giovanni