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"gruppo di frascati" in... Controluce

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Visio - Giovanni e "visio" - Frascati, al banco della frutta

giovanni

 

22 settembre 1975

Frascati, al banco della frutta

 

Frascati, al banco della frutta

Ho raggiunto il banco della frutta e, a breve distanza, ho osservato sommariamente il contenuto delle cassette presenti.

Il panorama si presentava denso di oggetti che avevano forma e dimensione diverse; questo si traduceva con una sensazione di zone a forte densità d´impulsi, a fronte di zone con punti diradati.

Ho cominciato a fare piccoli movimenti del capo e ho osservato che le pesche noci risultavano più evidenti delle pesche normali per diversità di colore. Ho percepito le pesche in maniera allineata (una vicina all´altra). La sensazione che le pesche fossero allineate é venuta dal fatto che vi era un´alternarsi di zone di punti e zone di vuoto in successione e, facendo una panoramica, ne ho ricostruito la posizione. L´idea che ho avuto della pesca noce era che fosse di colore giallo e lucente e riverberasse di più, mentre l´altra era più rossiccia e più opaca. Riflettendo...., la sensazione del vellutato della pesca normale e il liscio della pesca noce, lo avverto adesso più di prima, vivo sulle mie mani .

Abbassando lo sguardo ho scorto l´uva: l´ho immaginata, e attraverso le differenze di densità che ho avvertito sul tappetino, come piccoli agglomerati di punti, ho pensato alla diversità di colore.

Dentro la cassetta, della quale ho scorto il margine inferiore, l´uva era disposta a grappoli allineati e ho immaginato che le zone di vuoto potessero corrispondere allo spazio che c´era tra un chicco e l´altro. A questo punto ho ricostruito nella mia mente il grappolo d´uva come un raspo su cui erano fissati i chicchi.

Mi ha colpito un ananas per la differenza che ho scorto tra il frutto stesso e il ciuffo che gli appartiene; l´ho immaginato con la sensazione di percepire con le mani le punture che le escrescenze della buccia provocano.

Poi ho osservato dei meloni. La definizione é stata più difficoltosa perché nonostante fossero di volume grande erano incartati. Lì percepivo, infatti, in maniera irregolare e quando li ho toccati ne ho scoperto il motivo.

Ho immaginato il melone che ho toccato. Era posto all´estremo di sinistra della cassetta, coperto da una carta che era più chiara. Queste sensazioni hanno comunque richiamato alla mia memoria le forme e i colori di arancione sbiadito con le irregolarità della buccia e le linee verticali che dividono le fette, e l´ho immaginato in posizione verticale con uno dei poli appoggiati.

Dopo i meloni mi sono spostato verso i frutti di bosco ed esotici come mirtilli, lamponi, more e ribes. Mi ricordo la sensazione di percepire dei piccoli oggetti di difficile definizione dei quali ho infatti un´immagine nebulosa. Quando mi dicevano di quali frutti si trattasse riuscivo a richiamare i vecchi ricordi che avevo di essi ricostruendo l´immagine a distanza attraverso l´addensamento di punti: le more le ho immaginate con tutti pallini adiacenti uno all´altro di colore violaceo.

Successivamente ho osservato le fragole e le ho immaginate rosse, punticchiate, con il gambino sopra contornato dalla fogliolina e contenute in una vaschetta di colore bianco (chiara).

Dopo le fragole ho visto i fichi d´india ben definiti perché avevano una forma ovoidale e contrastavano uno dall´altro per colore (verdi e rossi).

La forma l´ho percepita dal tappetino e poi li ho immaginanti: quelli verdi puntecchiati con piccole zone più scure e con le spine (sensazione che ho percepito sulle mani immediatamente), mentre quelli rossi come una ellisse rossa senza altri particolari.

Oltre i fichi d´india, spostandomi a destra, ho effettuato una panoramica veloce su vari frutti esotici: mango, papaia, avocado, e li ho immaginati di colore giallognolo le cui forme assomigliavano ad una pera non troppo sfinata sopra.

Da qui sono passato alla zona delle verdure e subito mi si é evidenziata la figura dei pomodori pachino che ho immaginato di piccole dimensioni e rossi di colore. Con visio ho percepito l´intensità che era in contrasto con quella dei pomodori sammarzano, che erano più in basso a sinistra e che, infatti, erano di volume maggiore e di densità inferiore.

I sammarzano erano vicini a dei fagioli regina che si sono presentati in maniera puntiforme (fortemente irregolare) e, al disotto dei fagioli, ho scorto un mazzetto di fiori di zucca che ho percepito come un vasto agglomerato di punti e che ho immaginato a foglie stropicciate verdi.

Più in alto ho scorto le melanzane e alcuni peperoni (che differivano perché percepivo di più le melanzane mentre i peperoni avevano meno contrasto di luce), le melanzane le ho immaginate più gialline e i peperoni più rossi. Le forme delle melanzane erano più omogenee mentre quelle dei peperoni avevano presentato più spigolature.

Dopo i peperoni ho avvertito delle linee orizzontali che mi è stato detto fossero delle zucchine.

Mi é stato suggerito di spostarmi più verso sinistra dove in maniera confusa (un insieme di punti disparati) si é evidenziata la presenza di quella che mi é stato detto fosse verdura. Ho avuto l´idea di una cassetta piena di verdura mista con foglie larghe e strette.

Spostandomi in un banco di fiori ho immaginato questo banco diviso in due parti a sinistra piante verdi, che non sono riuscito a definire, la sensazione era di un insieme di punti diradati; sulla destra, invece, fiori con dei connotati cromatici più marcati. Lì ho scorto dei fiori a gambo lungo, gambo che all´estremità superiore aveva un bocciolo (perché avvertivo una sensazione più densa di punti) e mi é stato detto che erano dei gladioli.

Ho anche evidenziato il palo che sosteneva l´ombrellone con accanto un vaso di fiori e lo spazio esistente tra il vaso e il palo.

La coscienza dell´adulto frena quelli che sono i meccanismi automatici.

I due mondi della percezione tattile, della mano e quella di visio, non sono ancora collegati. La sensazione però di scorgere un oggetto, anche se non definito e poi raggiungerlo con la mano e avere la conferma che c´é mi dava una sensazione di piacere. Percepire un ostacolo ancor prima di sbatterci.

Mi capita di avvertire la sensazione di area occupata, ma é generica. Con visio riesco a percepire dei piccoli oggetti, come un melone per esempio, e riscopro le sensazioni che avevo quando vedevo.

Giovanni

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A cura di Armando Guidoni Sito ottimizzato per schermo 1024x768 e aggiornato il 22/06/2010