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"gruppo di frascati" in... Controluce

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Visio - Emanuela e "visio" - Occhio, o meglio, visio ai riferimenti

emanuela  

2 dicembre 1975

Occhio, o meglio, Visio ai riferimenti

Occhio, o meglio, Visio ai riferimenti

proviamo a disegnare una mappa
buchi neri nel percorso
tatto ai riferimenti
ok! Ora è chiaro.

L´esperienza di oggi si è basata quasi del tutto sul percorso per andare a mensa e i riferimenti da tener presenti per orientarsi. All´inizio è fondamentale la porta di uscita (zerbino, stipite, maniglia). Una volta uscita cerco di capire se davanti ci sono ostacoli, in particolare auto parcheggiate; sembra di no poiché riesco a percepire abbastanza bene lo scalino del marciapiede che è dall´altra parte della strada. Quindi i riferimenti della parete liscia, poi la cortina e infine l´angolo al quale segue la ricerca della porta della mensa. Tra le sensazioni che ho provato in tale esperienza vi è stata più d´una volta quella di smarrimento o confusione, perché mi risultava difficile scovare, in tutte quelle pulsazioni, l´oggetto giusto, il mio riferimento. In seguito abbiamo scoperto con Consuelo, che la difficoltà o meglio il mio "smarrimento", non dipendevano solo dalla difficoltà di ritrovare i punti d´orientamento: riproponendoci di disegnare una mappa del percorso, abbiamo compreso che avevo dei veri e propri spazi neri, alcune parti di tale percorso erano confuse, distorte o mancavano completamente. Antonio ci ha suggerito di unire l´esperienza tatto a distanza, di Visio, con un tatto naturale dell´ambiente e dei riferimenti. Dopo questa esperienza ho provato una strana sensazione: dapprima mi sentivo smarrita, confusa poi all´improvviso è stato come se in una camera, dove filtrava un filo di luce, si fosse acceso un sole immenso. Sono riuscita a capire la conformazioni degli ambienti a collegare a catena fra loro i riferimenti e a costruire una mappa precisa del percorso. In parole scritte eccola qua:

corridoio, zerbino, stipite della porta e ricerca della maniglia;

ricerca di eventuali ostacoli, macchine parcheggiate, scalino;

muro liscio, cortina, angolo, (presenza micio) porta mensa, sala antecedente la mensa, porta; rotazione di 90 gradi a destra, tavoli a sinistra, a destra invece la parete; cambiamento a sinistra: finiscono i tavoli, rotazione di 90 gradi e si percepisce la parete a rigoline che è nel fondo; bacheca, menù, porta-vassoi ecc.

E tante tante cose ancora all´esterno palo della luce, auto, colata di cemento, pedana e di nuovo la porta e il corridoio. Ho capito una cosa, grazie a questa esperienza: bisogna toccare e coordinare le distanze, anche se s´indossa Visio se no quello che si percepisce nella scorrevolezza d´una pulsazione scompare all´improvviso e non rimane che un sottile filo di luce.

Emanuela

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A cura di Armando Guidoni Sito ottimizzato per schermo 1024x768 e aggiornato il 22/06/2010