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Il progetto "Giasone"
Notizie in... Controluce - agosto
1996 - quinta parte
Progetto Giasone
Come riuscire a riprodurre, in una macchina,
lintelligenza delluomo
di Armando Guidoni
Anche questo mese proseguiamo con lanalisi della
teoria usata dal "gruppo di frascati" (ENEA-Oberon) per la realizzazione
di macchine con "intelligenza sintetica applicata". Questo progetto si
chiama Giasone e ne abbiamo più volte parlato con Antonio Botticelli. Ricordiamo
ciò che disse Antonio nel corso del primo colloquio: Lidea generale é molto
banale! Dallosservazione e analisi dellintelligenza animale si cerca di
riprodurre in modo artificiale ogni funzione elementare. Integrando insieme tutte le
funzioni elementari si sarà allora riprodotta, in una macchina, lintelligenza
delluomo.
Nella quarta parte riportammo una figura dove veniva rappresentato il
"groviglio" nel suo complesso e le cinque strutture elettroniche che concorrono,
ognuna per la sua funzione, a definirlo: la struttura sensoriale, quella attuativa,
le due strutture specializzate che detengono la memoria (una orientata alla parte
sensoriale, laltra a quella attuativa) e, infine, la struttura che riceve
informazioni da tutte le altre e che è in grado di influenzare tutto il sistema (la
coscienza). Questultima struttura è stata chiamata Narciso e
proprio di "lui" parleremo in questa quinta parte.
Visione schematica di Narciso
La macchina semplice.
La macchina Giasone che abbiamo descritto finora è una macchina semplice, priva della
"coscienza di sé". Giasone osserva un oggetto e, nel caso lo scenario fosse
diverso dal modello di riferimento, egli lo sposterebbe in una nuova posizione; nel caso,
invece, che lo scenario fosse coincidente con un altro presente nella sua memoria egli
ripeterebbe le azioni a suo tempo svolte. Ma Giasone non sa se lo spostamento generato sia
"giusto o sbagliato", cioè egli non sa se la direzione intrapresa sia quella
giusta o se la quantità di spostamento sia sufficiente o eccessiva, ecc.. E come se
questo sistema di Giasone operasse in un universo privo di pianificazione e
basato sulla casualità.
Analisi dell"effetto coscienza" nel comportamento
animale.
Ipotizziamo un semplice test. Immaginiamo di avere una palla messa su un tavolo. Noi siamo
seduti con le braccia poggiate sul tavolo e afferriamo la palla con una mano. Immaginiamo
di lanciarla da una mano allaltra facendola scorrere sul piano del tavolo;
loperazione deve essere effettuata con potenza di volta in volta crescente. Iniziamo
il primo lancio e "ci facciamo unidea" della potenza impiegata basandoci
sia sul tempo di percorrenza che sulla pressione esercitata dalla palla sulla mano che la
raccoglie. Al lancio successivo dovremo fare in modo che il tempo di percorrenza e la
pressione siano leggermente superiori ai valori precedenti, e così via fino a che non
riusciremo più a sopportare il colpo o fino a che non riusciremo più a controllare la
direzione del lancio e la seconda mano non raccoglierà la palla. Bene, in questo test
abbiamo fatto uso della nostra capacità di "avere coscienza" delle nostre
azioni. Abbiamo, cioè, valutato in ogni momento "leco di ritorno" degli
effetti causati dai nostri lanci. La dinamica delle nostre azioni è stata regolata
proprio da questa "coscienza".
Come "leffetto Narciso" genera "la coscienza di
Giasone".
In Giasone tutto ciò viene riprodotto, a livelli molto elementari, da Narciso. Come
abbiamo già detto nel numero precedente di "Notizie in... Controluce", la
struttura di Narciso riceve per induzione tutto il "rumore elettronico"
provocato dalle oscillazioni dei segnali fra le coppie di ciuffi terminali delle quattro
strutture primarie (attuativa, sensoriale, memorie). Anche questo rumore indotto inizierà
ad oscillare tra i due ciuffi di Narciso (i ciuffi si comportano come se fossero due
specchi) fornendo alle altre quattro strutture una eco continua e in tempo reale dei
fenomeni avvertiti, provocati o memorizzati. Questa eco è una sorta di trasduzione degli
eventi, ed il suo ritorno viene usato per creare una sovrapposizione di ciò che è già
avvenuto con ciò che, un attimo dopo, sta avvenendo. Linfluenza profonda
delleco sul "rumore elettronico" delle strutture causerà una
modificazione della dinamica. Ciò rappresenta un vero e proprio sintomo, interno a
Giasone, tipo "stai sbagliando" oppure "stai andando bene" o, ancora,
"stai andando a meraviglia". Questa è "la coscienza di Giasone".
Creazione di situazioni nuove ed adattamento.
Ora che abbiamo dato una coscienza a Giasone (Narciso), andiamo ad analizzare come questa
nuova macchina risponderà alle nostre richieste.
Passiamo alla macchina il modello di un cerchio e chiediamole di riprodurlo. Immaginiamo
che Giasone non abbia mai riprodotto nulla di simile. Il prodotto finale non sarà
perfettamente rispondente al modello, ma sarà, ad esempio, simile ad un quadrato. Ebbene,
Narciso farà accettare a Giasone quello che, in effetti, è un suo limite.
Lobiettivo finale (il cerchio) viene modificato con un "rientro fantasma",
ovverossia con una figura che non esiste nel suo mondo ma che viene lo stesso riprodotta
sulla carta; ciò provoca lapparizione di questa nuova figura nel suo mondo reale e,
quindi, il suo ingresso nella memoria. Alla fine, Giasone "possiederà" tutta
una famiglia di figure. Questo, che sembrerebbe un difetto, rappresenta, invece, la sua
"coscienza dellerrore". La modificazione dellobiettivo finale
rappresenta, daltro canto, la capacità di Narciso di saper fare adattare Giasone a
tutte le situazioni impreviste. Si pensi al famoso esempio de "la volpe e
luva" e a tutte le volte che noi abbiamo saputo trovare una giustificazione
plausibile ad un nostro insuccesso. Narciso conferisce, quindi, una attitudine
opportunistica alla differenziazione degli obiettivi ed alla creazione di nuovi.
Applicazione reale, in un progetto, dei concetti di Narciso.
Il "gruppo di frascati" ha iniziato una collaborazione con il mondo della
chirurgia per introdurre le tecnologie "autonomatiche" a supporto delle azioni
di endochirurgia per lasportazione delle formazioni biologiche anomale (quali i
tumori) dalle strutture fisiologiche sane.
Visione schematica della macchina per la "chirurgia
assistita" in autonomatica.
Si tratta, in particolare, di fornire un supporto allendochirurgo quando deve
asportare tumori dallinterno di strutture fisiologiche chiuse e quindi escluse dalla
vista diretta.
Il progetto prevede una macchina guidata dal chirurgo (il quale rappresenta
lelemento creatore dellazione) e controllata da Giasone.
Il mondo reale è costituito dal paziente, dal chirurgo e da un manipolatore che
guida allinterno dellorgano una endocannula e gli strumenti chirurgici ad essa
connessi.
Il mondo virtuale è costituito da un emulatore collegato al mondo reale attraverso
il sistema di "olocontrollo" di Giasone.
Una macchina a risonanza magnetica esegue in tempo reale i rilievi delle sezioni
interne del paziente in corrispondenza dellorgano invasato dal tumore.
Questi rilievi vengono passati allemulatore che li trasforma; i volumi interni
assumono così forma e consistenza in immagini tridimensionali comprensive degli
strumenti usati.
Il chirurgo opera allinterno dellorgano osservando le immagini virtuali
dellemulatore ed usando il manipolatore al quale giungono anche le
"impressioni", registrate dai sensori presenti sullendocannula, in merito
alla consistenza della materia che la circonda.
Il manipolatore passa tutti i suoi parametri reali al mondo virtuale attraverso
lolocontrollo di Giasone.
Controllore e controllato.
Da una parte la realtà, costituita dalloggetto su cui operare, dallutensile e
dal manipolatore che lo guida; dallaltra, lesatto riflesso virtuale
completamente ricostituito in modelli parametrici e volumetrici. Attraverso quella
divisione ideale (che in figura viene rappresentata come "parete elettronica")
ogni componente reale "pilota" il suo corrispondente virtuale a compiere la
stessa azione, quindi ad emulare la realtà. Viceversa, io posso vedere azioni effettuate
nella realtà ma guidate dal mondo virtuale. E come se noi avessimo due entità
distinte capaci ambedue di eseguire lintervento chirurgico autonomamente. Potremmo,
però, decidere di fare intervenire Giasone lasciando al chirurgo una funzione di
"controllo", oppure invertire le parti. In questultimo caso avremmo
eseguito una operazione di "chirurgia assistita in autonomatica", con un
"cieco" (il chirurgo) che opera sulla base di ciò che Giasone vede e
restituisce sotto forma di immagini tridimensionali, e che è continuamente controllato.
Egli non potrà mai "sforare" i parametri impostati (pressione degli strumenti
sui tessuti, velocità di spostamento e volume di operatività).
La "sensazione dellerrore".
Nella struttura generale, composta dallintelligenza del chirurgo e da quella di
Giasone, se uno dei due sta compiendo un errore, la struttura restituisce indietro la
"sensazione dellerrore", ma non la "correzione
dellerrore". Sarà il chirurgo che progetterà una nuova azione sulla base
della sensazione di errore ricevuta. Questo si può definire un vero e proprio
"effetto coscienza", una specie di "freno" che il chirurgo avverte sul
manipolatore; a questo punto il chirurgo aumenterà il livello di attenzione, e anche
quello di analisi, per cercare di individuare il tipo di errore ed applicare le
modificazioni più opportune. Abbiamo detto "aumenterà il livello di
attenzione"; ciò vuol dire che in condizioni normali questo livello, nel corso
dell'operazione assistita, può anche essere abbassato, consentendo pertanto l'esecuzione
di interventi particolarmente lunghi e delicati senza il pericolo della comparsa dei noti
"stati di allucinazione" dovuti allo stress troppo intenso.
Armando Guidoni
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