ANTONIO LIGABUE
– Roma – Nella splendida cornice del Complesso del Vittoriano, Ala Brasini, si svolge sino all’8 gennaio 2017, un’importante retrsospettiva dedicata al pittore italiano e poeta della follia dei colori, Antonio Ligabue. nato nel 1899 e morto nel 1965. Il genio tormentato, natio a metà tra la Svizzera e la Germania e morto folle, povero e disperato a Gualtieri, sulle rive del Po, ha influenzato la pittura italiana degli ultimi 50 anni come pochi sono riusciti a fare. Resta un mistero, la genialità dell’autodidatta. Resta un enigma come dalla sua povera mente siano state partorite immense immagini espressive e sensibili al pari dei grandi pittori ed artisti europei. Sono circa 100 i dipinti che permettono ai fruitori della mostra di apprezzare la visionarietà di Ligabue. Il tormento e l’amarezza. La vita nei campi e gli animali che tanto amava. In particolare i cani. “Tra gli olii esposti Carrozza con cavalli e paesaggio svizzero (1956-1957), Tavolo con vaso di fiori (1956) e Gorilla con donna (1957-1958), accanto a sculture in bronzo come Leonessa (1952-1962) e Lupo siberiano (1936). In mostra anche una sezione dedicata alla produzione grafica con disegni e incisioni quali Mammuth (1952-1962), Sulki (1952-1962) e Autoritratto con berretto da fantino (1962) e una sezione sulla sua incredibile vicenda umana”.
L’esposizione, promossa dalla Fondazione Museo Antonio Ligabue di Gualtieri, è stata curata da Sandro Parmiggiani, direttore della stessa Fondazione e da Sergio Negri, presidente del comitato scientifico, con l’organizzazione generale di Arthemisia Group e C.O.R. Creare-organizzare-realizzare. Per maggiori informazioni: via di San Pietro in Carcere, tel. 06 678 0664.
Susanna Dolci
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento