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Antonello Salis, sperimentazione e ispirazione

Antonello Salis, sperimentazione e ispirazione
Gennaio 18
10:24 2018

Antonello Salis, sperimentazione e ispirazione: tutto esaurito per la conferenza-concerto a Lanuvio
Una Sala delle Colonne stracolma per un evento che ha aperto, con entusiasmo, gli appuntamenti del nuovo anno della rassegna di conferenze-concerto “Per chi ti ha toccato il corpo con la mente”, sotto la Direzione Artistica di Daniela Di Renzo e nel decennale dell’Aperitivo Sound in Biblioteca. Proprio la Biblioteca “Francesco Dionisi” di Lanuvio, nel pomeriggio della scorsa domenica, ha accolto oltre cento persone, arrivate incuriosite e pronte ad ascoltare la “Musica senza confini” di Antonello Salis. Musicista, fisarmonicista e uomo di spettacolo di livello internazionale, Salis con la sua sperimentazione ha raccontato la vita, il pensiero musicale, le esperienze che hanno segnato la sua formazione e la sua crescita dal punto di vista professionale. Un nome di richiamo che con umiltà e bravura si è posto in un’ottica di abbraccio ideale con il pubblico, letteralmente estasiato dalle sue melodie. “E pensare che la fisarmonica, a casa di mio nonno, era lo strumento che mi attirava di meno…” – ha raccontato Salis, che vanta centinaia di collaborazioni con artisti internazionali tra cui quelle con Francis Kuipers, Massimo Urbani, Enrico Rava, Paolo Fresu, Fabrizio Bosso, Rita Marcotulli, Stefano Bollani, Evan Parker, Javier Girotto e gli Aires Tango, Anouar Brahem, Michel Portal, Don Cherry, Don Pullen, Billy Hart, Ed Blackwell, Billy Cobham, Horacio “El negro” Hernandez, Han Bennink, Naná Vasconcelos, Cecil Taylor, Pat Metheny e tanti altri. La musica di Salis, come dimostrato dal concerto di domenica – terzo appuntamento della programmazione -, davvero non ha confini: è un continuo mettersi in gioco, per utilizzare le sue parole, uno sperimentare alla ricerca di sé e dei messaggi che si possono trasmettere suonando in maniera innovativa. Il compositore di origine sarde ha apprezzato molto anche il clima instauratosi con gli spettatori, che gli hanno rivolto numerose domande dopo aver ascoltato diversi pezzi del suo repertorio, tra pianoforte, fisarmonica e percussioni. Dagli anni Sessanta l’unica costante dell’esistenza di Antonello Salis è stata proprio la musica, dai giri – a mo’ di vagabondo – con la fisarmonica nei borghi della Sardegna agli esordi internazionali, con una formazione da auto-didatta: “Trovavo noiose le lezioni, mi sembrava che non mi portassero a nulla”, ha confidato il fisarmonicista, che da sé ha imparato con maestria ad utilizzare la stessa fisarmonica (“ricevuta all’età di sette anni”), l’organo Hammond, il pianoforte. Tra le tante domande arrivate dal pubblico, concentrato e attento, una su tutte: “Cosa ti passa per la testa quando suoni?”. Una domanda a cui Salis non ha saputo dare una risposta precisa, poiché la sperimentazione prevede proprio una mistura di ispirazione, sensazione ed emozione difficilmente spiegabile con concetti logici. Un successo oltre ogni pronostico, comunque, quello del concerto lanuvino organizzato dalla Biblioteca Diffusa e Itinerante “Giovanna D’Arco”. In prima fila, inoltre, c’era anche Michele Ascolese, collaboratore, amico e chitarrista di Fabrizio De André. Gli appuntamenti della rassegna proseguono e la prossima data in calendario è quella di domenica 11 febbraio, sempre alle ore 18.30, quando nella Sala delle Colonne lanuvina arriverà Davide Grottelli per raccontare Jan Garbarek.
Rocco Della Corte

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