Antonello Crescenzi, una vita per la musica
La sua notorietà è solo un mezzo in più per portare in tutti gli ambiti possibili passione e professionalità da vivere e condividere con tutti i popoli. Ma lo sguardo di Antonello è rivolto al luogo dove è cresciuto, ha sofferto, ha perduto e trovato affetti. Coltiva un sogno che sa di dover realizzare. Un sogno così grande che totalmente lo assorbe. Una vita per la musica, e Antonello coglie e accetta il suo mandato in perfetta sintonia con le sue aspirazioni. Il resto è storia scritta e da scrivere. Forte delle sue esperienze in campo musicale, recepite in tutti gli incontri e scambi che fanno il suo bagaglio ricco di contaminazioni stimolanti, sempre proteso a ulteriori arricchimenti che vengono dallo studio incessante di passati e possibili esperimenti in campo, Antonello nel 1991 (si sarebbe festeggiato quest’anno il ventennale) dà vita alla Forum Music, nella sede di via Dalmazia. Antonello accoglie tutti gli amanti della musica, a tutti dà una possibilità di crescita. Lo ripetiamo, Antonello aveva il suo mandato e lo serviva in pieno e con gioia. Tutto il resto poteva aspettare, la priorità era riservata alla musica. Chi frequenta per un verso o per l’altro il campo dell’arte, sa quanto sia dura portare avanti nel tempo un discorso impegnativo in tale direzione. Le risorse sembrano infinite, rigenerate da se stesse, ma anche le difficoltà sono infinite e diventano insostenibili quando il tipo di società in cui si agisce nega la validità – in tanti casi salvifica – di ogni attività creativa, e non offre alcun tipo di agevolazione e sostegno a chi la esercita.
Antonello rinforza la struttura del suo progetto accorpando alla “Forum Musica” il Centro Studi “Cesare Pavese”, e la sua scuola diventa un Liceo Scientifico Musicale, il secondo nel Lazio dopo quello della Farnesina a Roma. Qui vanno di pari passo gli studi liceali e la preparazione musicale, tutto tempo ed energie guadagnate per chi abbia propensione a percorrere gli studi nelle due direzioni.
Un passo audace che Antonello compie nella totale consapevolezza dei rischi inclusi nel suo investimento. Ma crede in quello che fa, nel suo valore, ed è questa la sua forza. Una vera novità, se si pensa che fino al 1999 certi percorsi erano prerogativa solo dei Conservatori e delle Accademie, e dunque elitari, prima della legge 508 del 21 dicembre 1999. Antonello, quando a dicembre del 2011 parte per l’Ucraina, è un artista appagato che cerca finalmente di assecondare anche il suo essere uomo. Parte per tornare con una promessa di matrimonio perché è arrivato per lui il momento di farsi una famiglia. Questo sogno non riuscirà a realizzarlo, ma lascia un desiderio da custodire. Per il terzo anno consecutivo gli era stata affidata a Ciampino la direzione artistica del Jazz Festival alla 14° Edizione. Aveva ricevuto il mandato, sempre nel 2011, di coordinare tutte le associazioni presenti sul territorio. Aveva curato l’Estate Ciampinese. Voleva portare un’Orchestra a Ciampino, assumendosi ogni onere. Come dice qualcuno a lui molto vicino, Antonello era un vulcano d’idee. Il Maestro Antonello Crescenzi non lo incroceremo più per le strade di Ciampino, sempre pronto per una chiacchierata cordiale ma resta nella cittadina tutto ciò che egli ha costruito e che continuerà a vivere. “Antonello ha portato la musica a Ciampino” dicono gli estimatori. La Forum Musica andrà avanti più di prima, con tante attività musicali e nuove iniziative. Era quello che voleva Antonello e la famiglia non lascerà svanire una realtà tanto sudata, i genitori e il fratello se ne fanno una ragione di vita. Porteranno avanti la scuola, con i docenti che si piangono Antonello e i ragazzi che si applicano al massimo per onorare il Maestro. Il pianoforte di Antonello è lì, nella scuola, e aspetta altre mani, altre note, ma per ora viene solo accarezzato da chiunque vi passi vicino.
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