Antico graffito dal significato ignoto
Non fu fatto da mano umana il più antico graffito conosciuto, risalente – come sembra – a 500mila anni fa. Rinvenuta sul guscio di una conchiglia scoperta nel 1890 in un sito archeologico nella regione orientale dell’isola di Giava, l’incisione consiste in una serie di brevi linee tracciate con abilità e disposte a zigzag per formare un disegno geometrico dall’ignoto significato. L’osservazione al microscopio ha consentito di capire che quelle linee furono incise intenzionalmente da qualcuno, mentre l’analisi dei granelli di sabbia incastrati nei solchi ha permesso di datare con una certa precisione il reperto.
Dagli studi compiuti recentemente, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature, il graffito sulla conchiglia di Giava sarebbe opera di un membro di Homo erectus, una specie di ominidi comparsa in Africa circa 2 milioni di anni fa ed estintasi, dopo essersi diffusa in varie regioni della Terra, circa 140mila anni fa. Quale riferimento cronologico del reperto, si può considerare che i più remoti graffiti attribuiti all’Homo sapiens (cioè noi) e all’uomo di Neandertal risalgono a periodi compresi tra i 100mila e i 39mila anni fa.
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