Antenna Vodafone (“srb”) irregolare in via Appia Nuova 889
L’11 Agosto 2015 è stata istallata e attivata un’antenna (Stazione Radio Base – SRB) VODAFONE A DISTANZA NON REGOLAMENTARE da un asilo nido, cioè a 50-70 METRI contro i 100 metri minimi previsti dall’art. 4 del “Regolamento per la localizzazione, l’installazione e la modifica degli impianti di telefonia mobile”, approvato dalla giunta Marino il 14 maggio 2015 (del. 26/15).
Il Comitato di Quartiere Statuario-Capannelle, competente per territorio e appartenente alla Comunità Territoriale, i genitori dei bambini e i cittadini si sono immediatamente attivati chiedendo il ripristino della legalità e quindi la delocalizzazione dell’antenna a distanza regolamentare segnalando alla autorità competenti la violazione del citato art. 4 del Regolamento.
Dopo 8 mesi e decine di lettere, incontri, richieste puntuali di accesso alla documentazione relativa all’istallazione (con relativi costi sopportati dai cittadini) pare si sia giunti, finalmente, vicino alla soluzione.
Dopo che siamo riusciti a mettere le istituzioni competenti con le spalle al muro dimostrando le nostre ragioni (dopo ben 5 accessi agli atti a enti differenti), dopo che abbiamo dovuto fornire noi (il 19.3.16) al Comune la Comunicazione di attivazione dell’antenna che la Vodafone ha fatto all’ARPALAZIO il 18.8.2015, finalmente il Dipartimento Urbanistica del Comune, competente per il rilascio o diniego delle autorizzazioni, ci avvisa che, poiché l’istallazione, come da noi ripetutamente affermato, è “in contrasto con l’Art. 4 del Regolamento approvato con Deliberazione Assemblea Capitolina n. 26/15 a causa della vicinanza della SRB ad un nido privato per l’infanzia”…. “l’Ufficio ha avviato la procedura per la formale adozione di un provvedimento di reiezione …”
Ci si chiede perché ancora, dopo 8 mesi, siano necessarie altre lungaggini (avviare la procedura per la formale adozione di un provvedimento non corrisponde ad avere già emesso il provvedimento di reiezione) ma riteniamo di aver conseguito una vittoria. I cittadini sono riusciti a obbligare l’Amministrazione Comunale a rispettare il Regolamento dalla stessa emanato. È paradossale e sembra un gioco di parole: dovrebbe essere automatico che un ente rispetti un Regolamento da lui stesso promulgato! Invece non è stata un’impresa facile, tutt’altro. Anzi, è costata decine di comunicazioni, 5 accessi agli atti, denaro dei cittadini, numerosi incontri, un esposto-querela alla Procura della Repubblica e, come detto, 8 mesi di tempo. Si è arrivati a protestare fino al Commissario Tronca, al Prefetto Gabrielli e al capo della Polizia Urbana.
Ma nonostante il sostanziale passo in avanti l’antenna è ancora in funzione. Speriamo che il provvedimento di reiezione venga emanato e attuato al più presto.
Continueremo a vigilare fino a che il diritto alla salute dei piccoli ospiti dell’asilo, con pochi mesi di vita, verrà finalmente assicurato e l’antenna rimossa dalle vicinanze dell’asilo
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