Antartide: il Progetto TALDICE
Il 24 dicembre 2007 in Antartide è stata raggiunta, presso il campo remoto di Talos Dome, da un’equipe internazionale di 10 persone (6 Italiani, 3 francesi, 1 tedesco), la profondità di 1620 metri. La perforazione profonda nel ghiaccio TALDICE (Talos Dome Ice Core Project) è iniziata nel 2005, nella località di Talos Dome – a 2315 m di altitudine a circa 300 km dalla costa. L’età del ghiaccio raggiunto è stimata di oltre 220.000 anni. I carotaggi profondi della calotta antartica che hanno raggiunto con successo queste profondità e questa età sono solo 5 (EPICA DC 820 mila anni, Dome Fuji 720 mila anni, Vostok 440 mila anni, EPICA DML 250 mila anni). I ricercatori europei dispongono ora di una “carota” con alta risoluzione temporale che contiene una registrazione dettagliata e continua della storia del clima e dell’atmosfera terrestre dall’ultima glaciazione. Dallo studio dei campioni di ghiaccio si otterranno ulteriori informazioni sul ruolo che i gas/serra e le polveri atmosferiche hanno avuto nei cambiamenti climatici, accentuando gli effetti di altri agenti forzanti del sistema climatico, quali la quantità e distribuzione dell’energia solare ricevuta, le modificazioni nella circolazione atmosferica e oceanica, le variazioni di riflettività della superficie terrestre, l’attività vulcanica, ecc. Inoltre i dati di Talos Dome permetteranno di ricostruire con dettaglio il contributo della calotta Antartica Orientale all’innalzamento del livello del mare degli ultimi 125 mila anni. Queste informazioni sono cruciali per i modelli previsionali delle variazioni climatiche e del livello marino, un sistema di grande complessità nel quale l’uomo si è inserito modificando le condizioni naturali.
TALDICE è un progetto internazionale di perforazione in ghiaccio a leadership italiana a cui partecipano 5 nazioni europee: Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Svizzera, con finanziamenti nazionali. La partecipazione italiana è rappresentata da ricercatori dell’ENEA, delle Università di Milano-Bicocca, Firenze, Venezia, Trieste e Parma. Alle attività di perforazione collaborano attivamente tecnici dell’ENEA Brasimone, del Laboratoire de Glaciologie et Geophysique de l’Environnement (Grenoble, Francia).
L’eccellenza scientifica di tali ricerche è stata consacrata da riconoscimenti di prestigio come il Premio Cartesio 2007 da parte della Commissione Europea al progetto europeo “EPICA” (European Project for Ice Coring in Antarctica), con importante partecipazione italiana, per studi sull’evoluzione del clima degli ultimi 820 mila anni, attraverso la perforazione del ghiaccio presso la Stazione Concordia.
A causa della mancanza di pianificazione pluriennale e di finanziamenti adeguati, l’Italia sta perdendo quel ruolo di primo piano che aveva faticosamente raggiunto nella comunità scientifica internazionale. La ricerca italiana è praticamente assente dalle prossime sfide della ricerca delle perforazioni in ghiaccio. In sintesi, la mancata individuazione delle risorse finanziarie e pianificazione ha tagliando le gambe ad un’attività scientifica che ha rappresentato l’eccellenza nella ricerca e nella collaborazione internazionale. Competenze scientifiche di eccellenza, prima non esistenti in Italia, saranno perse e non facilmente rinnovabili: un patrimonio di conoscenze, di giovani ricercatori ed infrastrutture faticosamente costruito nell’arco di 20 anni rischia di andare definitivamente perduto.
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