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Anello dei parchi “Un percorso per il bello” attraversando Ciampino

Anello dei parchi “Un percorso per il bello” attraversando Ciampino
Maggio 05
18:00 2017

Anello dei parchi
“Un percorso per il bello” attraversando Ciampino, dall’Asse degli Acquedotti fino all’Appia Antica

Il GRAB, Grande Raccordo Anulare delle Bici è un progetto partecipato per la realizzazione di un anello ciclo-pedonale accessibile a tutti che si sviluppa per 45 km all’interno della città di Roma. Il GRAB vuole diventare la colonna vertebrale della futura rete ciclabile capitolina e punta a realizzare collegamenti con i quartieri periferici di Roma e i comuni limitrofi, promuove idee di mobilità nuova nella città e accoglie proposte di cittadini, comitati e associazioni per cambiare la città con azioni semplici, condivise, partecipate (https://it-it.facebook.com/grabvelolove/).
L’Associazione Ciampino Bene Comune vuole cogliere le opportunità offerte al territorio dall’avvio del progetto GRAB e propone un percorso che mette in collegamento con un circuito ad anello il Parco dell’Appia Antica e il Parco degli Acquedotti e offre lo spunto per raggiungere, attraverso le sponde dei Fossi, il Parco dei Castelli Romani. Il percorso ciclo-pedonale proposto diventa la giunzione tra l’Appia Antica, all’altezza di Via Capanne di Marino e la parte terminale dell’Asse degli Acquedotti, in corrispondenza dell’abitato di Morena, attraversando Ciampino. Il percorso ha una lunghezza complessiva di 4,5 km, si sviluppa prevalentemente lungo la Via dei Laghi che abbraccia a Sud tutto l’abitato di Ciampino e si inoltra per un buon tratto lungo le sponde del fosso Patatona, fino al sottopasso della ferrovia Roma-Cassino.
La proposta vuole anche essere la dorsale per lo sviluppo della mobilità sostenibile nella città di Ciampino, con percorsi ciclo pedonali all’interno dei quartieri divisi tra loro da ben quattro linee ferroviarie, asserragliati dal traffico veicolare, dove la presenza dei ciclisti è vista spesso con sofferenza ed intralcio alla circolazione. La proposta di una rete di percorsi ciclabili con la connessione alle tre stazioni ferroviarie presenti nel territorio, oltre a quella principale, può essere invece un vero rimedio all’uso indiscriminato dell’automobile.
Inoltre il percorso è un primo passo per l’avvio del recupero dei fossi che solcano il nostro territorio, per utilizzare il loro margine come tracciato ciclo-pedonale fino alle loro sorgenti nel cuore del Parco dei Castelli Romani. Qualche decennio fa l’unica soluzione che si seppe dare all’inquinamento dei corsi d’acqua, fu il loro occultamento. Infatti il percorso “Asse degli Acquedotti”, proposto dall’Associazione VII Biciclettari, dopo aver scavalcato il Grande Raccordo Anulare delle auto si inoltra nel territorio di Ciampino e di Morena utilizzando quella striscia di cemento che nasconde l’alveo del Fosso Patatona. Proponiamo non più la tombatura come soluzione al problema dell’inquinamento ma ora che i fossi sono tutelati con una fascia di rispetto e soprattutto di inedificabilità di ben 150 metri per parte, vogliamo che la pista ciclabile sia il primo passo verso il recupero ambientale di aree così importanti per la nostra città. Due fasce larghe 300 metri che, se pur parzialmente occupate da fenomeni di abusivismo, costituiscono un corridoio naturale che si insinua nelle aree edificate.
Ultimo ma non meno importante obiettivo della proposta, è la necessità di mettere in connessione alcuni elementi del nostro patrimonio storico culturale che troppo spesso è occultato, dimenticato e difficilmente accessibile. Su questo territorio, al confine comunale di Roma e alle pendici dei Castelli Romani, è ancora possibile inquadrare, attraverso l’immagine scomposta di una periferia senza regole e qualità, scorci della campagna romana e degli elementi naturali o antropici che hanno costituito fino a cento anni fa il paesaggio di Ciampino mentre ora ne sono la parte più occultata: casali, antichi tracciati viari, torri, mole, fontanili, evidenze archeologiche.
Lungo il tracciato proposto si affiancano queste testimonianze e vogliamo che la più significativa per i numerosi aspetti che coinvolge, la tenuta del Muro dei Francesi, diventi il perno, lo snodo fondamentale di questo percorso. Il parco, sottratto all’edificazione dal muro che lo circonda e dalla volontà dei cittadini di Ciampino, deve tornare alla disponibilità della nostra città. Il sito, sede della Villa attribuita a Valerio Messalla Corvino, Console romano del I secolo a.C., pochi anni fa ha restituito un ciclo statuario di sette gruppi che rappresentano il mito di Niobe e dei suoi sfortunati figli. Ora vogliamo che queste sculture ritornino – con il restauro dei casali, il recupero dell’uliveto secolare e della piccola chiesa in abbandono – nel contesto culturale di appartenenza.
Il tracciato diventa quindi un elemento di riqualificazione del territorio di Ciampino che è uno dei più urbanizzati d’Italia, con una percentuale di suolo cementificato pari al 39,75 %, una qualità dell’aria tra le peggiori nel Lazio, congestionato dal traffico di attraversamento dei pendolari provenienti dai Castelli Romani, schiacciato dal traffico aereo cresciuto negli ultimi quindici anni senza il rispetto delle regole.
Nonostante tutte queste criticità il nostro territorio si incunea tra le aree archeologiche e naturalistiche più belle d’Italia ed è partendo da quelle che vogliamo ritrovare stimolo per la sua riqualificazione e una nostra migliore qualità della vita.

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