Aneddoto sugli evasori fiscali, tra il serio e il faceto
Secondo una valutazione del presidente della Corti dei Conti l’ammontare delle frodi fiscali in Italia ogni anno ammonta a circa 180 miliardi di euro. In Europa l’Italia ha la maglia nera in materia di frodi fiscali, forse perché da noi non si è mai cercato di combatterle seriamente. Quando in Italia si è colti in fragranza del reato di evasione fiscale si cerca di farla franca anche arrivando ad imitare i grandi avvocati di Berlusconi. Prendiamo i commercianti evasori sorpresi a non rilasciare scontrini fiscali, quanti di essi proveranno a difendersi seguendo il modello adottato dagli avvocati Coppi e Ghedini?
Dopo averli sentiti dire – a proposito della condanna di Berlusconi per una piccola parte di evasione fiscale non ancora prescritta, su un totale gigantesco di evasione maturata in svariati anni di 360milioni – che «non si condanna chi ha versato all’erario miliardi per un’evasione di soli 7 milioni perché è evidente che si è trattato di un errore, dunque è innocente», da oggi i commercianti evasori saranno pronti a dire agli agenti della Guardia di finanza: «In confronto a migliaia di scontrini, che è uno scontrino non battuto? È la prova che c’è stato un errore, dunque sono innocente.» Poi se vedono che gli agenti del fisco non sono convinti, aggiungeranno: «È un’evasione di sopravvivenza» (come la definisce il deputato Pd Fassina). Oppure: «Questa evasione fiscale è avvenuta a mia insaputa» (come il deputato Pdl Scajola). Naturalmente, se gli agenti stanno per perdere la pazienza, questi commercianti avranno già pronta l’osservazione: »È chiaro che mi state denunciando in base al teorema che ‘non potevo non sapere’, teorema che ha cancellato ingiustamente un’intera classe politica ai tempi di Mani Pulite.» Poi se vedono che gli agenti comminano loro una bella multa per evasione fiscale, allora li sfideranno con l’affermazione: «Vi sembra bello eliminarmi per via giudiziaria? Non è meglio battermi politicamente nelle urne?» E subito penseranno a candidarsi alle successive elezioni per rifugiarsi in Parlamento e proteggersi dallo strapotere delle toghe rosse, impiegatucci statali che hanno svolto appena un compitino per vincere un concorso pubblico! Oppure no, meglio aspettare, tanto i politici delle larghe intese preparano per tutti un’ amnistia!
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