Andante con tenerezza
Titolo: Andante con tenerezza
Autore: Laura Mancinelli
ISBN: 9788806186319
Editore: Einaudi
Prezzo: €. 9,50
Copertina:
Descrizione: Per chi non crede ci sia un letteratura legata al genere ma sa che in alcuni autori, spesso donne, il racconto rilascia pagine di dolcezza controllata; per chi crede che una autobiografia non debba per forza dispiegarsi in centinaia di pagine ma possa come nel libro di Laura Mancinelli, racchiudere «i ricordi più preziosi di un’esistenza piena e ricca», questo è il libro ideale. L’autrice, docente di letteratura tedesca e medievale e traduttrice di grandi classici, racconta l’infanzia che in parte attraversa anche la seconda guerra mondiale. Leggendo, alcuni ricordi sono così semplici e legati ad eventi così piccoli che ogni tanto ci si ferma increduli per l’ingenuità del racconto e delle riflessioni che lo accompagnano. Sembra che l’autrice ai momenti più lontani, meno chiari, aggiunga poco dell’adulta che è diventata, per lasciarli più puri. Una trovata stilistica di grande effetto che pare confermarsi nel prosieguo del racconto verso l’età adulta ricca di soddisfazioni nel lavoro, amori, amicizie, viaggi, dove tutto diventa più chiaro e il discorso si fa più complesso ed esistenziale. La nota che non lo abbandona mai è la leggerezza, poiché il tocco della piuma caratterizza ogni evento. L’esistenza della scrittrice è di una persona agiata che riesce in tutto, incorniciata da luoghi di vacanza e case di proprietà, eppure anche qui la semplicità distingue ogni descrizione disegnando una figura amante della natura, della buona cucina che segue personalmente, raccogliendo produzioni dell’orto ed erbe spontanee che ben conosce e lasciando nella trama del libro qualche breve ricetta il cui profumo, di sicuro le rafforza il ricordo del momento. A sorpresa, in questo idillio, s’affaccia la malattia, ed è delle peggiori, invalidante, nel tempo la costringe sulla sedia a rotelle. E qui l’autrice ‘raccoglie’ il vero seminato di una vita: amicizie che hanno pian piano sostituito la grave perdita della madre e di un compagno amato; stima da chi ha cominciato a conoscerla anche come narratrice ed autrice di opere teatrali. Pure la memoria la ripaga dell’aver vissuto in maniera così piena riportandole e galla sensazioni che le rendono meno penosa la condizione presente, così si accomiata scrivendo: «È la vita che nasce dalla morte. Sempre.»
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