Ancora una volta i Colli Albani ci regalano un “Gioiello”: scoperto un probabile inedito “Altare Litico”
Durante una delle ricognizione nei dintorni delle Tombe a Grotticelle sul Monte delle Faete (Rocca di Papa), nel tentativo d’ individuare il Villaggio proprietario della Necropoli, Riccardo Bellucci, già co-scopritore delle Tombe a Grotticella con suo zio Angelo Capri, ha individuato un probabile antichissimo e inedito “Altare Litico”, segnalandolo alla Soprintendenza Archeologica Belle Arti in data 25 Ottobre 2021.
Questo sito ha la base in peperino, priva di terra, grande all’incirca 50 mq con al centro un masso sporgente orientato sull’asse nord/sud con incise sulla sua superficie le “ Coppelle” e dei solchi lineari, non naturali ma artificiali. Le Coppelle sono delle incisioni rupestri eseguite dall’uomo su roccia a forma di coppa o scodella di dimensione variabile, a pianta circolare, ellittica o svasata. Questo tipo di massi incisi risalgono al Mesolitico, sono frequenti nel Neolitico, fino all’età del Bronzo. Ci sono molti significati sugli “Altari Litici” con coppelle e incisioni; la più plausibile è quella legata al culto dell’acqua o al culto della fertilità (o altro).
La grande pietra centrale (con le coppelle e le incisioni) sembra sia stata modellata in modo che, vista dall’alto, assomigli tantissimo a un utero materno.
Scrive la prof.ssa Marijca Gimbatus: “Depressioni nella roccia riempita di acqua sacra della Dea datrice di vita. Sorgente di vita e di salute, collegata con l’occhio Divino…”
Straordinaria e affascinante è la cosa che, a pochi metri dalla pietra centrale, sempre sulla stessa piattaforma, sul lato sinistro, spunta dal piano roccioso una straordinaria Pietra Piramidale a tre facce, alta circa 40 centimetri, orientata sull’asse est/ ovest. Urgono un’approfondita indagine, rilievi e studi per convalidare l’analisi del Bellucci e per capire se esiste una correlazione con la Necropoli. Le prime foto sono del dott. Daniele Cataldi. “Ancora una volta i nostri Colli Albani ci donano dei gioielli incisi migliaia di anni fa”, asserisce il ricercatore Riccardo Bellucci, continuando: “Con l’Associazione Arco di Diana aps ci mettiamo a disposizione di Enti o studiosi che vogliano approfondire e studiare il sito. L’ Associazione opera attivamente per la tutela e la divulgazione del nostro patrimonio storico-culturale, speranzosi che i nostri Comuni si rendano conto e valorizzino, anche con il nostro aiuto, il grande Patrimonio Archeologico che si cela sui Colli ”.
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