Ancora sul Monte Artemisio
AFFATTO TRANQUILLI
Continuano ad arrivare segnalazioni e foto degli scempi perpetrati sul Monte Artemisio. Tante anche le approvazioni dei cittadini alle proposte delle associazioni ambientaliste.
Non abbiamo notizie nel merito dell’esposto che avrebbe dovuto presentare il consigliere Quaglia, come annunciato durante il consiglio comunale del 28 febbraio scorso. Al contrario di quest’ultimo, secondo quanto riportato dalla stampa locale (L’Artemisio), noi ambientalisti non siamo tranquilli affatto: il taglio non autorizzato di 500 matricine ed un numero imprecisato di essenze autoctone, è un danno ambientale enorme per la fauna, per il bosco, per la sicurezza idrogeologica e per chi lo frequenta.
Anche in un altri due comuni del Parco dei Castelli Romani (Nemi e Rocca di Papa) vengono segnalati altri tagli non conformi alle normative. Normative regionali che senza dubbio andrebbero modificate soprattutto per quelle località che rientrano in aree protette regionali, nazionali o addirittura europee come la nostra.
Anche in Regione qualcosa si muove grazie al consigliere Righini che ha richiesto una audizione urgente della Direzione Regionale Agricoltura e Foreste, nonché del sindaco e del Presidente del Parco.
Nel frattempo ci auguriamo che i controlli siano sempre più stringenti come in effetti si evince dalla nomina da parte del Comune, di un direttore dei lavori.
Auspichiamo inoltre che non cali l’attenzione sul Monte Artemisio e non si spengano i riflettori terminato l’eco dell’emergenza. Ricordiamo a tutti che la montagna di Velletri non è una mucca da mungere attraverso il taglio del bosco ceduo, essa è storia, cultura, natura e socialità e rispettando queste sue peculiarità, può diventare anche una fonte di reddito.
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