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Bari: ancora respingimenti di rifugiati. Gruppo EveryOne chiede intervento urgente dell’Alto Commissario ONU e della Commissione europea

In data odierna la polizia di frontiera ha scoperto e fermato a Bari sessantanove profughi appena giunti in città, nascosti in un camion turco. I profughi provengono da Paesi in crisi umanitaria: Afghanistan, Iran, Iraq, India, Pakistan, Birmania. A Bari approdano ogni mese centinaia di profughi che secondo la Convenzione di Ginevra hanno diritto allo status di rifugiati e alla protezione internazionale o all’asilo politico. L’Italia, tuttavia, sul versante Adriatico, prosegue con la politica iniqua dei respingimenti verso la Grecia, da dove i profughi vengono deportati nei Pesi da cui erano fuggiti, senza aver la possibilità di presentare domanda di asilo. In taluni casi le autorità avviano dialoghi, quasi mai con interprete madrelingua, con i rifugiati, esprimendo loro concetti ambigui e senza mai spiegare correttamente che avrebbero diritto allo status di rifugiati. Tali conversazioni vengono spacciate poi per offerte di protezione, “rifiutate” dai migranti. E’ un inganno, che dimostra la malafede di chi ordina i respingimenti. Gli attivisti EveryOne, per essersi opposti di fronte a un questore per uno di tali respingimenti, hanno subito una vera e propria persecuzione poliziesca, culminata fortunatamente con l’allontanamento del questore, dopo denuncia per abuso di potere e interrogazioni parlamentari sull’episodio. Attualmente, tuttavia, i respingimenti sul lato Adriatico vengono ancora attuati, in violazione degli accordi internazionali. Il Gruppo EveryOne denuncia tali gravi abusi istituzionali e chiede con urgenza all’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, all’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani e alla Commissione europea di attuare tutte le misure del caso affinché sia ripristinata l’applicazione della Convenzione di Ginevra per profughi e rifugiati provenienti da Paesi in crisi umanitaria.

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