Ancora razzismo negli stadi: la Federcalcio non si abitui all’inciviltà
Verona, 17 gennaio 2010. All’interno della tifoseria juventina crescono le ideologie razziste. Accomuna nell’intolleranza migliaia di incivili l’odio per il giovane campione dell’Inter Mario Balotelli. L’ostinazione con cui l’allenatore della nazionale italiana Marcello Lippi difende i razzisti e la sua posizione di rifiuto verso il talento palermitano di origine africana non aiuta a combattere l’odioso fenomeno. “Non esistono in Italia casi di razzismo,” ha affermato senza mezzi termini Lippi poche settimane fa di fronte a una platea di 400 ragazzi della scuole superiori, durante il nono Gala de Calcio Triveneto. Oggi a Verona, durante la partita Chievo-Juventus, Mario Balotelli è stato ancora una volta bersaglio di cori discriminatori da parte degli ultrà juventini: “Se salòtelli, muore Balotelli, “Un negro non può essere italiano” e peggio ancora.
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