ANCHE MOZART COPIAVA E PLAGIAVA I BEATLES DI MICHELE BOVI IN LIBRI IN OSTERIA
Molto vivace e interessante l’incontro del 13 giugno a Frascati nella caratteristica Piazza dell’Olmo, ascoltando davanti a un bel bicchiere di vino gli ospiti di turno di Emanuela Bruni, ideatrice degli incontri letterari Libri in osteria: il giornalista Michele Bovi e Paolo Dossena, autore di famosi brani musicali come Pazza Idea e I giardini di Kensington, hanno riportato alla mente titoli di successi canori italiani e stranieri, quelle canzonette e quei ritornelli, che di tanto in tanto tornano alla mente e canticchiamo in auto, svelando collegamenti (e non solo) con nomi di altrettanto famosi autori e brani di successo. Non poteva mancare tra gli interventi di Dossena quello dedicato a Patty Pravo e, incitato dalla curatrice dell’evento, quello rivolto a Françoise Hardy, icona degli anni ’60, recentemente scomparsa.
La musica leggera, dice Bovi, autore del libro Anche Mozart copiava e plagiava i Beatles – Minerva ed. è tutta un plagio: il titolo gioca sul paradosso e con l’ironia addentra in un mondo nel quale l’originalità del brano musicale difficilmente riesce a restare pura e autentica. Sette sono le note, le variabili delle infinite combinazioni e la realizzazione di melodie e arie musicali s’intrecciano con vertenze di plagio finite in tribunale. Fa riferimento Michele Bovi – ideatore tra l’altro della fortunata Techetechtè – alla componente psicologica della fascinazione che coinvolge, talvolta anche involontariamente, gli autori influenzandoli. Difficilmente tra gli artisti internazionali e nazionali si è sfuggiti al contagio musicale di brani già noti, siano canti sacri, inni istituzionali, sigle o colonne sonore… cover.
Testimonianze e nomi, episodi clamorosi che coinvolgono importanti personaggi dello spettacolo, richieste di risarcimenti per furto d’originalità, alcune finite nel nulla per mancanza di concreta originalità: gli illeciti musicali sono documentati nel libro di circa 400 pagine, introdotte da note dell’avvocato Giorgio Assumma, del compositore e critico musicale Girolamo De Simone, dello psichiatra e criminologo Vincenzo Mastronardi.
Ciascuno, nelle proprie competenze, introduce il lettore all’interessante ricerca documentata dell’autore che già solo nella premessa, stimola chi legge accennando ai Beatles ispirati da Mozart – citato sullo spartito da Paul McCartney – ; Giacomo Puccini al quale due compositori inglesi s’erano ispirati nella creazione di una loro commedia musicale; Don Bachy, Gianni Boncompagni, Antoine… non mancano riferimenti storici come quello del violoncellista Giovanni Bononcini accusato nel 1731 di aver eseguito un Madrigale dichiarato sua opera originale, in realtà frutto dell’ingegno di Antonio Lotti, compositore di scuola veneziana. Il suo caso, come quelli avvenuti in altre circostanze, viene attribuito dall’autore alla mancanza di tempo, e lo stesso Nino Rota per lo stesso motivo, si trovò accusato di un autoplagio che gli costò la revoca di un meritato Oscar.
Molti altri casi e circostanze troveremo tra le pagine del libro che vanta un indice dei nomi – più volte citati – , partendo da Abatantuono a Zullo, di ben ventisei pagine e una corposa bibliografia.
Inoltre una nota a lato della pagina guida chi legge all’ascolto del brano del quale si sta parlando, indicando riferimenti di ricerca.
Tra inni sacri, marcette, filastrocche pubblicitarie, sigle, colonne sonore… autori, cantanti, compositori: ce n’è di tutti i gusti in questo libro che sfoglio con curiosità, immaginando un’estate tra canzoni che volentieri riascolterò, gustando con ritmi e parole, emozioni e ricordi, la scoperta di retroscena musicali legati a contaminazioni dovute a involontarietà, fascinazione, influenza di ritmi e armonie preesistenti.
Condividendo quanto auspica l’autore in riferimento alla ricerca di nuove soluzioni di autoregolamentazione che lascino ai magistrati il piacere di ascoltare buona musica e sempre meno il compito di giudicarla, ancora una volta ringrazio Emanuela Bruni, la Libreria Ubik con Alberto e Francesco Collacchi e Remigio Sognatesori per queste chicche letterarie che offrono a tutti noi in una magica atmosfera d’antica rimebranza… senza timore di plagiare nonni e avi che, beati, sorseggiavano il buon Frascati alla brezza del ponentino.
E’ stato un piacere ritrovarti !
grazie, reciproco, cara!