Ambiente: Antartide, marcata diminuzione dello spessore del ghiaccio marino
Ambiente: Antartide, marcata diminuzione dello spessore del ghiaccio marino in prossimità della base italiana
Impatto sulla logistica e sul trasporto di persone e merci. Stabilito anche un minimo storico di estensione del ghiaccio marino
Una marcata diminuzione dello spessore del ghiaccio marinosi è verificata nell’area antistante la Base Italiana Mario Zucchelli nel Mare di Ross dove è decollata la38° Spedizione del Programma Nazionale di Ricerca in Antartide (PNRA), finanziata dal Ministero dell’Università e della Ricerca, gestita dall’ENEA per la pianificazione logistica e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) ) per la pianificazione scientifica. Per la prima volta il ghiaccio marino, che in genere varia intorno ai 200 centimetri, si è assottigliato a circa 120 centimetri. Secondo i ricercatori il fenomeno, che ha coinvolto anche l’area dove si trova la pista per i velivoli che trasportano personale e materiali, è stato causato da diversi e prolungati episodi di forte vento.
“Tra gennaio e settembre la Stazione Meteorologica Eneide, nei pressi della base Mario Zucchelli, ha registrato diversi e prolungati episodi di vento forte intorno ai 40 nodi (circa 75 km/h) con numerosi picchi oltre i 100 nodi (circa 185 km/h). h)” – ha spiegatoPaolo Grigioni, Responsabile dell’Osservatorio Meteorologico PNRA[1]“. Dalla fine di aprile, il branco nella zona di Gerlache Inlet si è ripetutamente fratturato ed è stato portato via dal vento, creando una zona di mare aperto. A luglio, un secondo lungo periodo di forte vento, che ha superato i 100 nodi, ha spinto via nuovamente il ghiaccio, liberando l’area antistante la base italiana fino a circa metà agosto, senza lasciare il tempo al ghiaccio di consolidarsi e diventare più spesso.
Questo perché – ha spiegato Grigioni – la crescita del ghiaccio marino, che normalmente inizia durante l’autunno polare (fine febbraio/marzo) – quando l’energia solare in entrata diminuisce e la temperatura dell’aria scende al di sotto del punto di congelamento dell’acqua salata (-1,8 °C) – richiede un allenamento a lungo termine della durata di diversi mesi”.
L’assottigliamento dello spessore del ghiaccio – che renderà impossibile durante l’intera 38a spedizione effettuare collegamenti intercontinentali atterrando sulla pista di ghiaccio – è accompagnato da una marcata riduzione dell’estensione del ghiaccio marino, già evidenziata a fine febbraio 2022 dai dati satellitari, che hanno mostrato una significativa diminuzione della copertura di ghiaccio, in netto contrasto con le misurazioni iniziate alla fine degli anni 1970 sull’intero continente antartico.
“Il 18 febbraio l’estensione del ghiaccio marino antartico ha raggiunto l’estensione minima per il 2022, con una copertura di 2,17 milioni di km², nuovo record storico dall’inizio delle osservazioni satellitari, inferiore di oltre il 3% rispetto al precedente record-minimo del 2017 (2,24 milioni di km²)” ha spiegatoGianmaria Sannino, climatologo ENEA.
“Il Mare di Ross – ha detto il ricercatore – è stato colpito, come quasi tutto il continente antartico, da ondate di calore anomale. L’anno 2022 sarà ricordato per l’eccezionale onda che ha colpito l’Antartide a marzo, quando la stazione di ricerca italo-francese di Concordia, nel cuore del Polo Sud, è stata colpita da temperature elevate senza precedenti, 40°C più calde della media. Possiamo attribuire questi eventi al cambiamento climatico? Forse sì, ma è troppo presto per affermarlo con certezza. Tuttavia, ci sono prove inequivocabili che i cambiamenti climatici stanno rendendo le ondate di calore polari più frequenti e gravi in termini di temperatura associata e che i poli si stanno riscaldando più velocemente del resto del mondo “, ha concluso Sannino.
“Stiamo stipulando accordi con l’American Antarctic Program per valutare tutte le possibili opzioni e minimizzare le conseguenze sulla spedizione”, ha spiegato ilcapo spedizione Gianluca Bianchi Fasani dell’ENEA. “Al momento stiamo dirottando parte delle operazioni aeree necessarie per trasportare il personale scientifico-logistico e il carico necessario alla base americana di McMurdo, situata a circa 350 km dalla base italiana Mario Zucchelli. Inoltre, insieme ai tecnici dell’Aeronautica Militare, stiamo valutando la possibilità di utilizzare la pista di atterraggio di ghiaia a Boulder Clay che comporterebbe un maggiore sforzo logistico. In ogni caso, cercheremo di garantire che tutte le attività pianificate siano attuate in modo efficace”.
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