AMAZZONIA AL TEATRO CIVICO DI ROCCA DI PAPA
Da quando è stato riaperto il Teatro di Rocca di Papa, su quel palcoscenico si sono alternati attori di diverse Compagnie, proponendo una varietà di spettacoli di ogni genere.
Lo scorso anno, felice epilogo di un’ interessante stagione, la nutrita Compagnia Blue in The Face, ha strabiliato l’affezionato pubblico, per l’occasione assai numeroso, con Moby Dick. Me stesso. Cerco, scritto e diretto da Enrico Maria Falconi, un kolossal che ha raccolto positivi consensi di critica.
Quest’anno dall’estro e dalla penna del vulcanico Direttore artistico, un nuovo corale spettacolo sarà presentato in prima assoluta nel nostro teatro cittadino: Amazzonia.
Afferma Falconi che si è trattato di un viaggio nella ricerca, scavando nel profondo di una tematica che Papa Francesco ha messo in luce nell’Enciclica Laudato si’, avvicinando nell’immaginario dell’autore, due mondi lontani, ma con un comune denominatore emozionale: il cuore.
Dall’ Amazzonia alla periferia di Napoli, nell’idea di una dicotomia tra Sud e Nord: personaggi e umanità che vivono l’armonia e il pathos della napoletanità, racchiusa nel suo dialetto ch’è musica, poesia, slancio, emozione, e gli Indios dell’Amazzonia, legati alla terra, alla natura, connaturata in loro stessi …
La trama verremo a scoprirla Sabato 22 Aprile alle 20:00 e Domenica 23 Aprile alle 18:00 nel teatro civico rocchegiano… o meglio oltre le mura del teatro stesso: lo spettacolo prenderà forma e avvio in modo coinvolgente e appassionante trasportandoci nel mistero dell’esistenza, vista come simbiosi armonica degli esseri viventi con la natura….
Uno spettacolo che mira a far comprendere a adulti e bambini quel che stiamo perdendo, quel che abbiamo perso, quel che la globalizzazione sta sgretolando nel suo ideale di tutto uguale per tutti : Falconi nella sua favola fa riflettere, facendo sentire tutti un po’ Amazzonia e ricordando che Tutto deve essere messo in discussione tranne la voglia di trattarci meglio.
Soffermiamoci solo per un attimo a quel che Francesco, nome che racchiude non solo la figura del Pontefice, ma anche il Santo che dell’amore e dell’armonia ha fatto i suoi sigilli: guardiamoci intorno e cerchiamo di sondare quale mondo, quale scenario di vita stiamo lasciando ai nostri figli, ai nostri nipoti… un uso sconsiderato delle risorse che sta depauperando e mettendo a rischio la vita delle generazioni future. Sarà un lasciarsi coinvolgere in un pathos ch’emergerà in ogni battuta, in ogni interpretazione, costume, elemento scenografico curato da Valeria Fondi – Patrizio De Paolis – Luca Garramone.
Nel cast numerosi interpreti, attori, ballerini, cantanti: tra questi, Andrea Polidori, Asia Retico e Virginia Serafini che escono proprio dalla scuola di recitazione di questo teatro, luogo di cultura che è una vera ricchezza del territorio, una risorsa che meriterebbe una maggiore attenzione e un interesse da parte di tutti noi.
Per ora lasciamoci trascinare in questa avventura, lasciandoci cullare anche dalla musica e dal dialetto partenopeo che accompagnerà in parte alcune scene: come tutte le lingue, il vernacolo esprime l’intima essenza e incide nell’anima quel sentimento di simbiotica appartenenza al campanile: in questa storia, ricordiamolo, campanile di tutti noi, la Terra.
Rita Gatta
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento