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‘Altre stanze’, gli anni ’50 e ’60 del ‘900 nell’arte italiana

‘Altre stanze’, gli anni ’50 e ’60 del ‘900 nell’arte italiana
Novembre 23
10:27 2017

Frascati – Le Altre stanze da cui approdano alle Scuderie Aldobrandini i capolavori in mostra che hanno segnato la cultura pittorica dei decenni ’50 e ’60 del Novecento, sono quelle dei funzionari della Banca d’Italia, proprietaria e collezionista di opere d’arte per ‘mero calcolo’, si potrebbe dire, tanto i quadri posseduti sono il risultato di investimenti o proventi da garanzie su operazioni finanziarie. Del mero calcolo però, ora, grazie alla benvenuta collaborazione tra il Comune di Frascati e Banca d’Italia, se ne può avvantaggiare la cittadinanza, potendosi accostare con facilità ad opere importanti di artisti tra i quali De Chirico, Pirandello, Accardi, Burri, Festa, Fontana, Guttuso, Pomodoro, Schifani, Scialoja e molti altri.

Considerato che la Banca d’Italia custodisce nei suoi caveaux almeno tremila opere, di cui non tutte prestabili ma buona parte sì, è possibile che riusciremo a vedere ancora bellissime iniziative come questa. La felice esposizione di 40 di questi capolavori restituisce lo spirito di un’epoca, i decenni centrali del ‘900, il Secolo Breve. Breve per la velocità dell’industrializzazione, delle scoperte, dell’automazione, della diffusione delle auto e della meccanica ma anche ‘breve’ per l’estrema vivacità che ne connotò i giorni visto che in poche decine di metri di mostra, pur nei bei saloni delle Scuderie, si concentrano storie artistiche e percorsi tanto diversi e solo in parte compatibili. La prima impressione è data dalla bellezza del colore vivo dell’insieme delle opere dislocate nelle sale; dalla ‘matericità’ studiata, dalle stuccature dei colori ad olio sulle tele, dalla solarità di alcuni insiemi (Ajmone, Attardi, Avenali, Cagli o l’etereo di Gentilizi), e dalla cupezza delle tinte, invece, in altre opere di Corpora, Festa, Mafai, Moreni, tutti disposti a sperimentare lasciandosi alle spalle l’orrore della Guerra Mondiale ma anche la vivacità di decenni in cui tutto sembrava possibile, sospettando già, da veri artisti, che nonostante i prossimi fervidi ’70, l’atmosfera libertaria non sarebbe durata a lungo.

La passeggiata nella storia dell’arte moderna e contemporanea la si può percorrere sotto molti punti di vista: gli artisti dalla forte carica sperimentale volgono parte della loro creatività al recente passato contadino (la scultura Cestino con drappeggio di Murer) e alla fatica delle genti di mare come in Barche nella tempesta di Guttuso; fra pochi altri, ma scelti, capolavori di scultura ceramica come Elemento di balaustra di Leonardi e Ritratto femminile di Lucio Fontana. L’opera Da destra verso sinistra di Mario Schifano ‘cammina’ ancora con i contemporanei ispirando movimento e coincidenza (gambe di passanti su magnifiche piastrelle seriali appaiono in una fermata del metrò di Lisbona). S’avvicenda alle pareti la meraviglia d’un colore che si fa intellettualistico o bambino secondo lo stato d’animo dell’artista intento nella sua personale ricerca: in quegli anni il gesto performativo, il percorso di realizzazione, attiravano su di sé l’attenzione, prima che l’opera finita.

Presenti all’inaugurazione della mostra, lunedì 20 novembre, oltre il sindaco Roberto Mastrosanti e l’assessore alla cultura Emanuela Bruni al tavolo dei relatori assieme alle curatrici Mariastella Margozzi e Morena Costantini; l’assessore con delega alle Scuderie, Mura del Valadier e grandi eventi Franco Posa, l’assessore all’ambiente Giancarlo Giombetti, la direttrice del museo Giovanna Cappelli, l’ex sindaco Stefano Di Tommaso. Funzionari ed esponenti di Banca d’Italia, il direttore generale Salvatore Rossi e il capo dipartimento patrimonio Luigi Donato, personalità della politica e della cultura fra cui l’artista Anna Onesti.

La distribuzione del bel catalogo della mostra, ottenibile con una libera donazione, permetterà il restauro di una delle antiche opere pittoriche salvate dai danni del recente terremoto nell’Italia Centrale. Un modo per far sì che i secoli si tocchino attraverso la sublime arte della pittura: forse non più centrale nella scena culturale contemporanea ma importante e sentita quale simbolo del genio italiano, per i maestri che la rappresentano nel mondo e quale radice di una cultura comune e ispirazione per molte altre forme di creatività.  (Serena Grizi)

Altre stanze – anni ’50 – ’60 Opere dalle raccolte della Banca D’Italia

21 novembre 2017 – 14 gennaio 2018 Orari: martedì-venerdì: 10-18,  Sabato e festivi: 10-19.

Lunedì chiuso

 

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