Allarme giardini all’italiana
La Cydalima perspectalis, o piralide, la fitofaga, è piuttosto ‘mangiona’ e dopo il suo passaggio restano le nervature delle foglie spogliate di tutto il loro tenero verde, ma non disdegna la corteccia ancora verde di nuovi rami.
Il primo rinvenimento in Italia della farfalla distruttrice del sempreverde bosso risale al 2011, in Lombardia, con veloce diffusione in altre regioni del nord Italia. «Durante l’inverno, tra la vegetazione, si possono osservare le larve ibernanti. Dopo quattro settimane i bruchi tessono il loro bozzolo formando le crisalidi, che misurano circa 2 cm, inizialmente di colore verde con strisce nere lungo la parte dorsale, per divenire con la maturazione di colore marrone scuro. Si trovano ben nascoste all’interno della vegetazione, avvolte da un bozzolo sericeo biancastro. L’adulto è una farfalla con apertura alare di 4 cm e ali di colore bianco con bande marroni scure sui bordi» (L. Strazzabosco).
Fra gli strumenti di lotta, oltre la distruzione manuale delle larve dopo lo schiudersi delle uova, è previsto l’impiego del Bacillus thuringiensis, che provoca la paralisi del tratto digerente delle larve, che così cessano di nutrirsi e muoiono. Il Bacillus non è tossico per le piante e non pregiudica la vita di predatori e parassiti naturali degli insetti dannosi. Utilizzabili, inoltre, piretroidi di sintesi, attivi specificamente contro le larve di lepidotteri.
Serena Grizi (con contributi di G.P. Cantiani e L. Strazzabosco)
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