ALLA RICERCA DELLA SPIRITUALITÀ
Il mondo occidentale moderno sembra aver perso, nella sua maggioranza, la religiosità, la fede, la credenza in qualcosa oltre la vita terrena. L’appartenenza a una religione, di solito, si limita a un vuoto sbaciucchiamento di rosari e immagini della Madonna e dei Santi, mentre la vita quotidiana si svolge completamente al contrario dei valori sbandierati pubblicamente.
Pure il santo Natale, ormai, ci fa venire in mente solo negozi, vie illuminate (che, tra l’altro sono un grosso problema per l’ambiente) e consumismo. I regali che ci scambiamo non sono dettati dalla felicità per la nascita di Gesù ma dall’obbligo, qualche volta, addirittura, noioso, della ricorrenza. Le Chiese sono, per lo più, scarse di fedeli e, persino, di preti.
In Oriente e, in particolare, nella Korea del Sud, sembra che non vada ancora così.
Senza dubbio, in quel paese modernissimo, le giornate si snodano tra altissimi grattacieli e un elevatissimo grado di avanzamento tecnologico mentre la gente non ha tempo da perdere, perché il capitalismo di stampo americano non lascia tregua.
Eppure, nel centro di Seoul, la sua capitale, si trovano templi immersi nel verde, dove i monaci ritmano dolcemente le preghiere e i fedeli le ripetono senza premura, oppure sostano immersi in meditazione. Gli ospiti sono ancora accolti con collane di fiori e, al tramonto, le lame di luce colorata colpiscono indifferentemente alberi, costruzioni di legno o sessantesimi (e oltre) piani di cemento.
Recentemente, poi, la Chiesa Shincheonji di Gesù ha tenuto la cerimonia di laurea di 103764 studenti del Corso di Teologia. Il corso era durato dieci mesi e già ci sono altri 100000 studenti che stanno affrontando lo stesso percorso.
La Korea, come tutti sappiamo, è un paese diviso, che vive nella continua paura di un conflitto che potrebbe essere nucleare e che non ha ancora dimenticato il terrore delle dominazioni e delle guerre precedenti.
Per questo, forse, o per un intimo bisogno dell’umanità, nella Korea del Sud fioriscono da decenni le iniziative per la Pace, per l’accoglienza di tutte le religioni e per la spiritualità.
Lee Man-Hee, un grande leader umanitario koreano, è nato nel 1931, sotto la dura dominazione giapponese. In quel tempo, era stata proibita la lingua e ogni forma di cultura koreana, la popolazione era stata obbligata con la forza a seguire la religione scintoista giapponese, mentre i cristiani venivano crocifissi o bruciati. Dopo la seconda guerra mondiale, fallirono, però, anche le speranze dei Koreani di essere un solo popolo: la Korea, infatti, fu divisa in due parti, a causa della Guerra Fredda. Ma quel che è peggio, nel 1950, la Korea del Nord invase quella del Sud. Lee Man-Hee, come tutte le persone non più giovani, ha conosciuto, dunque, l’orrore di quella guerra fratricida.
Oggi, Lee è l’animatore della Chiesa di Gesù e lavora per dare una speranza alla spiritualità dell’essere umano. Per questo, ha incoronato egli stesso i laureati in teologia in una tipica cerimonia orientale, seguita in collegamento da media americani, asiatici ed europei, oltre che coreani.
Lee è pure il fondatore di HWPL (Heavenly Culture, World Peace, Restoration of Light), un’organizzazione globale non governativa per la Pace che trascende i confini nazionali, le ideologie e le religioni. L’obiettivo di HWPL è, appunto, raggiungere la Pace nel mondo e, quindi, lavora contattando e coinvolgendo persone in ogni paese perché possano, ognuno, diventare Messaggeri di Pace nella propria comunità.
Leader religiosi, donne, leader politici, studenti, insegnanti, giornalisti, ognuno può dare il suo contributo, conoscendo e rispettando il pensiero o la fede di altri e divulgando idee di Pace nel proprio gruppo di riferimento.
L’impegno di HWPL (http://hwpl.kr/) è di grande importanza in questi tempi di odio e disperazione in tutto il mondo. Come è anche di grande consolazione sapere che ci siano tanti giovani che, senza alcun interesse personale, seguano un corso di teologia, pensino, cioè, a educare il proprio spirito con le leggi dell’amore.
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