Alla Cina non piacciono i mestatori vaticani
Alla Cina non piacciono i mestatori vaticani: “Cina, azzerato il personale ecclesiastico della prefettura di Xinxiang: arrestato il vescovo, sette sacerdoti e 10 seminaristi. “Il 20 maggio, – ricostruisce l’agenzia Asia News, di area cattolica, diretta da padre Cervellera che sta per tornare ad Hong Kong – almeno 100 poliziotti della provincia dell’Hebei – hanno circondato l’edificio usato come seminario diocesano a Shaheqiao (Hebei). Xinxiang, infatti, usava come seminario una “fabbrica” di proprietà di un cattolico dell’Hebei. La polizia è penetrata nell’edificio e ha arrestato quattro sacerdoti, insegnanti del seminario, e altri tre sacerdoti che svolgono lavoro pastorale. Insieme a loro sono stati arrestati 10 seminaristi che ricevevano lezioni nella fabbrica. La prefettura apostolica di Xinxiang non è riconosciuta dal governo cinese. Per questo, tutte le attività di sacerdoti, seminaristi e fedeli sono considerate ‘illegali’ e ‘criminali’”. (Fonte notizia Il fatto quotidiano)
Mia considerazione: “La Cina è un mondo culturale in cui tutto per coesistere deve essere cinesizzato. Questa regola è stata accettata da tutte le confessioni che trovano i loro sacerdoti nel contesto stesso della civiltà e società cinese. Ogni setta sceglie al proprio interno i propri rappresentanti religiosi. L’unico credo che non si adegua, meglio dire l’unico potentato, è il vaticano che pretende di essere lui il deus ex machina di ogni nomina e si fa missionario in casa d’altri con le proprie gerarchie scelte da Roma e che si contrappongono allo stato. Il vaticano è una potenza straniera che s’ingerisce indebitamente nella conduzione di affari interni della Cina. A dire il vero il vaticano lo fa ovunque, solo che i cinesi sono gli unici a ribellarsi alle pretese papaline che intendono far passare la loro “aggressione politica e culturale” contro la Cina definendola all’inverso come “persecuzione religiosa subita dal governo cinese”. Il vaticano è il lupo che si dichiara offeso dall’agnello! Se i prelati cattolici fossero membri della comunità cinese e non emissari di un altro stato potrebbero tranquillamente continuare a svolgere le loro funzioni senza essere disturbati, se credono nelle favole religiose è affar loro. Ma se il papa e suoi accoliti vogliono dar a bere la storiella della “persecuzione” contro i cattolici, è comprensibile l’atteggiamento cinese di diniego. Ma forse i “papalini” sono rimasti indietro nel tempo… a quando bruciavano la gente o mandavano i fedeli a scannarsi alle crociate affermando che “dio lo vuole”…”
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