Alimentazione, presentato il progetto Lanuvio Spreco Zero
In occasione della giornata mondiale dell’alimentazione il Comune di Lanuvio ha presentato ai giornalisti e alla Comunità locale l’iniziativa “Lanuvio Spreco Zero”, finanziata dalla Città Metropolitana.”Si tratta- ha spiegato l’Assessore all’Ambiente Mario di Pietro- di un progetto rivolto alle scuole, alle famiglie e ai commercianti di Lanuvio. Una vera e propria campagna di sensibilizzazione all’utilizzo virtuoso del cibo che prevede un decalogo di regole da seguire per ridurre lo spreco alimentare”. Alla conferenza stampa hanno preso parte: Il Sindaco Luigi Galieti, l’Assessore alla Salute e Servizi alla Persona Lucia Vartuli, Junker, il Team di Humus Sapiens, i Dirigenti Scolastici. L’incontro si è concluso il primo Show Cooking della Cucina a Spreco Zero e la degustazione dei piatti preparati.
Lanuvio,17 ottobre 2019
COS’È LO SPRECO ALIMENTARE?
Lo Spreco Alimentare è la quantità di cibo coltivato, raccolto, prodotto, preparato,
acquistato non consumato che finisce nella pattumiera e viene distrutto.
Perché si spreca ?
I motivi che causano lo Spreco Alimentare sono:
economici prezzi troppo alti o troppo bassi,
domanda e offerta non si incontrano;
estetici: il prodotto non soddisfa per l’aspetto fisico, per la collocazione e la
quantità esposta sullo scaffale, per imballaggi sgradevoli o deteriorati, data di
scadenza, etichette poco chiare, ambientali calamità naturali, contaminazioni,
deperimento.
Dove avviene lo Spreco Alimentare?
Lo Spreco avviene in tutte le fasi della filiera alimentare: produzione, trasformazione,
stoccaggio, distribuzione, preparazione, consumo.
Si spreca in ogni angolo del pianeta persino nei paesi poveri e in via di sviluppo
seppur in misura minore rispetto ai paesi ricchi.
I NUMERI DELLO SPRECO ALIMENTARE
Nel MONDO ogni anno viene sprecato 1/3 del cibo prodotto pari 1.300.000 tn, buono (edibile) per l’80%, nello
specifico 30% di cereali , equivalente a 763 mld di pacchi di pasta, 35% di prodotti della pesca, equivalente a
3.000.000 di salmoni, 20% di carni equivalente a 75.000.000 di mucche, 20% di prodotti caseari .
Questi numeri dimostrano che la fame del mondo non è un problema di risorse che sono sufficienti a sfamare
tutta la popolazione del pianeta ma di una poca accurata gestione del ciclo del cibo, di abitudini sbagliate, di mode
consumistiche.
E IN ITALIA?
La legge GADDA del 2016 sullo Spreco Alimentare che detta nuove regole per le donazioni e il recupero delle eccedenze alimentari, e la crisi economica
hanno ridotto la quantità di cibo buttato in Italia che oggi è di circa 90 kg procapite
così suddiviso: 17% frutta e verdura, 15% pesce, pane e pasta 28%, uova 29%, carne
30%, latticini e formaggi 32%, che fanno , in soldoni, 250 euro/a a famiglia.
Lo spreco italiano VALE 8,5 mld di euro pari allo 0,6 del Pil, PESA 2,2 mln di
tonnellate utili a sfamare 44 mln di persone.
Per “produrre” lo Spreco Alimentare c’è consumo del suolo , di energia, di acqua,
di lavoro, perdita di biodervisità, produzione, trattamento e smaltimento di
rifiuti. Quindi, circoscrivere e misurare lo Spreco Alimentare solo sotto l’aspetto
economico, nonostante i numeri a sei nove zeri,è vedere solo uno dei problemi.
Occorre prendere coscienza e aggiungere, ai costi in euro , i costi sociali (povertà,
guerre, immigrazioni); costi ambientali (mo n o c u l t u r e , d e s e r t i f i c a z i o n e ,
disboscamenti, maggiore produzione di rifiuti); costi culturali (spreco come status
simbol) .
Non sprecare il cibo deve essere una mission sia a livello istituzionale che a individuale .
COSA FARE?
Tutti possiamo contribuire a ridurre lo Spreco Alimentare con piccoli ma importanti gesti quotidiani:
- Stilare la LISTA della SPESA in base ad un menù (settimanale), acquistando quanto necessario;
- Preferire prodotti locali, di stagione e il più possibile naturali;
- Non stipare il frigorifero all’inverosimile per una migliore funzionamento dell’elettrodomestico e controllare il contenuto;
- Fantasia in cucina e recupero delle ricette tradizionali;
- Non esagerare con le porzioni;
- Non eccedere con le offerte speciali;
- Controllare le date di scadenza e le modalità di conservazione dei prodotti;
- Attivare il Compostaggio Domestico per produrre compost.
- Chiedere e utilizzare la scatola per riportare a casa il cibo e ordinato ma non consumato al ristorante, pizzeria, trattoria e nelle mense scolastiche.
- Tenere a portata di mano il RICETTARIO ANTISPRECO
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