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E’ arrivata l’estate e, per molti, la corsa ai ripari per recuperare una forma fisica che la stagione passata ed il lock down ha messo a dura prova.

Capita di lasciarsi sedurre da consigli accattivanti, che ci promettono di dimagrire molto e velocemente, diete di ogni tipo che ci propongono soluzioni drastiche e squilibrate. Seguire questi regimi alimentari non solo non ci aiuterà a recuperare una buona forma fisica, ma ci priverà del piacere della condivisione, associato da sempre, nella nostra cultura, al momento del pasto. Meglio mirare ad uno stile alimentare sano, costante nel tempo, che ci permetta di sentirci bene, e vivere in salute e attivi.

Ogni alimento che ingeriamo ed il modo in cui combiniamo i cibi tra di loro, da origine a reazioni diverse nel nostro organismo. Il cibo può essere paragonato ad un messaggero che andrà a sollecitare un tipo di risposta piuttosto che un’altra, a carico di un organo piuttosto che di un altro, e può avere effetti calmanti piuttosto che stimolanti, o drenanti, soporiferi, ecc.

La natura, nella sua perfezione ci fornisce tutto quello di cui abbiamo bisogno, nel momento in cui ne abbiamo bisogno, frutta e verdura di stagione, ed ogni tipo di nutrimento a noi necessario.

La dieta mediterranea (dal novembre 2010 riconosciuta dall’UNESCO Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità), è un ottimo modello culturale e alimentare (a Km 0), per prendersi cura della propria salute e dell’ambiente, le scelte alimentari che facciamo infatti hanno un impatto ecologico molto significativo. La dieta mediterranea garantisce l’equilibrio tra la natura e l’uomo e il rinnovarsi delle risorse. Grazie all’impiego di risorse naturali e di emissioni di gas serra poco intensivo (perché basata prevalentemente su alimenti vegetali), al rispetto della stagionalità dei prodotti, del territorio e della biodiversità (attraverso semine diverse e alla rotazione delle colture). È uno dei modelli alimentari più sostenibili sia per l’ambiente che per la salute, perché si basa sul rispetto per il territorio e la biodiversità, e tutela la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati all’agricoltura e alla pesca.

Insomma uno stile di vita, con una valenza culturale, che rafforza il senso di appartenenza e di condivisione tra le popolazioni che vivono nel bacino del Mediterraneo.

Perché il mangiare insieme, non significa soltanto consumare un pasto, ma anche rafforzare le relazioni interpersonali, promuovere il dialogo, tramandare l’identità e i valori delle comunità.