Alda Merini rivive a Velletri: incanto e poesia al Teatro Artemisio con “Dio arriverà all’alba”
Uno spettacolo avvolgente e travolgente quello che la foltissima platea del Teatro Artemisio – Gian Maria Volonté ha potuto apprezzare venerdì sera. “Dio arriverà all’alba”, omaggio ad Alda Merini, scritto e diretto dal poeta Antonio Nobili, per la bravura del cast e la densità dei contenuti è arrivato dritto al cuore dei presenti. Una straordinaria Antonella Petrone nei panni della protagonista, la poetessa dei Navigli, ha letteralmente riportato in vita Alda, che nella sua semplicità e nella sua mai banale voglia di esprimersi, è tornata a parlare, o a fiorire, consentendo al pubblico di vivere qualche giorno virtuale assieme a lei. Nessuna retorica e nessuna idealizzazione, soltanto l’assoluta e vincente percezione di come vivesse la vita, l’amore, il disagio psichico, e la sua salvezza – la poesia – una delle personalità più belle e affascinanti del Novecento italiano. “Dio arriverà all’alba” è una piece teatrale che ha tantissimo da dire, perché costringe lo spettatore ad una concentrazione quasi forzata ma al contempo piacevole, rilassante, gradevole, unica. E così si entra nella vita di Paolo, Anna, Arnoldo, il dottor Gandini e la bambina, tutt’altro che personaggi comprimari, anzi necessari tasselli di un mosaico che ruota a meraviglia – grazie alla sapiente e impeccabile regia – intorno alla Petrone/Merini. Raccontare una storia spesso stereotipata, mitizzata, andando ad accarezzare quella follia divenuta spesso un cliché da bar e farlo con delicatezza, preparazione, mitezza è un risultato a dir poco straordinario. Antonio Nobili e il cast di “Dio arriverà all’alba” ci sono riusciti, guadagnandosi la standing ovation del Teatro Artemisio-Volonté e scrutando, dall’alto del palco, le sincere lacrime di trasporto e commozione che solo la forza della poesia meriniana può suscitare. Già, proprio la poesia è stato il vero segreto di un copione perfetto nei tempi e nei contenuti: gli echi dei Navigli si sono sentiti più vicini che mai, le scritte sui muri sembravano quelle della stanza di ognuno di noi, Alda Merini una figura rassicurante mai scomparsa.
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