Alberto Angela incontra gli studenti del Liceo Joyce
Il Dipartimento di Lettere dell’Istituto aveva proposto l’estate scorsa ai ragazzi di seconda liceo la lettura di questa interessantissima opera e ora, a fine anno scolastico, ecco tutto per loro l’autore a disposizione per domande e approfondimenti su Roma ai tempi dell’imperatore Traiano, nel momento di maggiore estensione territoriale. Il primo intervento è stato quello della professoressa Lucia Onorati, la quale ha introdotto la sostanza del libro mettendo in luce l’interesse suscitato nei giovani lettori e ha illustrato al pubblico il testo spiegando subito che cosa ha escogitato l’autore per descrivere i più importanti luoghi del vasto Impero: ha immaginato che una moneta, il sesterzio, andando di qua e di là, passa nelle mani di tante persone (commercianti, militari, soldati, donne) e ‘visita’ città distanti tra di loro, da Roma a Londra, da Ostia alla Mesopotamia, da Parigi all’Asia Minore… È seguito il saluto del preside prof. Roberto Scialis, che ha sottolineato l’importanza pedagogica della mattinata; quindi, alcune letture di pagine scelte da parte degli studenti Beatrice Carpineta e Gabriele Patrizi, della V LB, e poi il dialogo di Alberto Angela con i ragazzi e professori. L’autore ha sottolineato l’attualità del mondo romano, i punti di contatto di questa civiltà con il mondo moderno, la globalizzazione attuata da Roma in quei tempi, la sua capacità d’integrazione fra gli abitanti. Alle domande di alcuni ragazzi lo scrittore ha risposto con chiarezza e vivacità espressiva, doti che lo contraddistinguono sempre quando in veste di conduttore televisivo ci porta per mano alla scoperta di altre civiltà. Ma ci sono state anche battute scanzonate e riferimenti al suo ultimo libro al quale sta lavorando, al suo iter di studi e lavorativo, e consigli sulla scelta di ogni ragazzo riguardo il suo futuro: insomma, un vero e proprio ‘incontro’ con uno scrittore dei nostri giorni, una sorta di fratello maggiore che conosce meglio di tanti tuttologi il mondo dei giovani e i loro problemi. Alberto è paleo-antropologo, studioso che ha girato il mondo, fino all’Antartide, con quella sua inconfondibile capacità di ricerca e di chiarezza che affascina ogni uditorio. Il romanzo-saggio Impero, di cui si sono vendute 400.000 copie ad oggi, è un’idea affascinante di percorso storico-economico-culturale nell’antichità romana. Angela tocca tutti i campi della vita degli uomini di quel tempo, riportando non solo le documentazioni che in parte abbiamo appreso dai libri, ma anche le curiosità, proprio quelle che riempivano le giornate delle persone anonime, e che i testi di storia solitamente non riportano. Si leggono anche le barzellette di quel periodo, spiritosissime, e gli amori (Alberto ha annunciato, appunto, il suo prossimo libro, che tratterà il tema dell’amore nell’antica Roma, pensiamo all’inizio del secondo secolo d.C., poiché pure nel primo volume, “Una giornata nell’antica Roma”, egli ha scelto il regno di Traiano). La sua esposizione ha calamitato l’attenzione generale, tanto che gli applausi si sono susseguiti, così come le richieste di autografi: una fila, dalla platea al palco, ha messo a prova la pazienza del personaggio, il quale , tuttavia, ha dimostrato una disponibilità affettuosa verso ognuno, ed è restato alla degustazione di uno spuntino di prodotti locali pur avendo un appuntamento televisivo alle ore 15 in Roma. L’attenzione da parte dei ragazzi non ha dato segno di cedimento neppure un momento: è che i grandi divulgatori, i comunicatori bravissimi, sanno porgere anche le cose più complicate come se fossero racconti o romanzi. La capacità di Alberto scrittore è pari a quella del conferenziere. A dire la verità, le domande non sono state molte, perché alcune erano complesse e contenevano più quesiti insieme, per cui le risposte, articolate a 360 gradi, hanno condotto l’uditorio per vie quasi inedite nei territori più distanti dell’impero romano: sembrava di vederli i quadri che Alberto disegnava con le sue parole. Soprattutto, all’interno delle sue frasi spigliate e chiare, vivaci di quella cultura fatta propria nel tempo oltre gli studi canonici e nell’esperienza, si è evinto un disegno didattico, un fondamento etico: infatti, la Storia o è maestra di vita, o è solo curiosità. Per Angela è soprattutto la prima cosa, ma ornata da tanta curiosità, oltre le “res gestae“, per arricchirle delle piccole storie di ogni giorno, le quali rappresentano la vita spicciola più universale che le guerre e il potere: solo pochi sanno cercarle per trarle dall’oblio (Alberto è attento lettore di Marziale, Giovenale, Orazio, Livio, Virgilio …). In fondo, gli uomini mutano gli abiti, i mezzi di locomozione, la lingua, ma il fondo dell’animo è sempre lo stesso, altrimenti Ovidio e Traiano, per citare due esempi soltanto, non sarebbero così attuali! Ma non possiamo chiudere l’ articolo senza una riflessione di fondo: l’incontro ha aperto la scuola alla città e ha introdotto questa nella scuola, facendolo col mezzo migliore, la cultura. Di questo bisogna ringraziare soprattutto la sensibilità del preside prof. Scialis, dei suoi collaboratori (i prof. Fiorella Mariani e Giovanni Romanò) e di tutto il corpo dei docenti, nonché la disponibilità di una persona straordinaria come Alberto Angela.
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