ALBANO: TARI ALLE STELLE!!! PERCHÉ LA TARI CONTINUA AD AUMENTARE?
Le famiglie di Albano si sono viste recapitare le cartelle di pagamento della TARI, la tassa sui rifiuti più cara dei Castelli Romani.
Perché ad Albano, nonostante livelli altissimi di raccolta differenziata, la TARI continua ad aumentare?
Una delle risposte si trova sui bilanci della società partecipata “Volsca Ambiente e Servizi SPA”, che con sentenza pubblicata il 24 marzo 2020 il Tribunale di Roma ha accolto la domanda della Banca Popolare del Lazio e ha condannato la Volsca Ambiente e Servizi S.p.A. al pagamento della somma di 1.036.966 euro.
Era il debito della vecchia Volsca, fallita nel periodo dell’allegra gestione di Mattei-Silvestroni.
Certi di questa condanna, la società ha accantonato in questi anni un milione di euro, evitando di abbassare il livello della TARI.
Quindi, ogni utenza TARI del Comune di Albano ha versato 60 euro per far fronte ai debiti del fallimento della Volsca Ambiente Spa.
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Sui costi del servizio rifiuti il Comune di Albano contabilizza indebitamente più di 300.000 euro di spese per tenere in vita la fallimentare Albalonga S.p.a., società in liquidazione.
Quindi, ogni utenza TARI del Comune di Albano paga 20 euro di TARI per far fronte ai debiti del fallimento della Albalonga in liquidazione Spa.
Complessivamente, le famiglie e le imprese di Albano pagheranno 80 euro di TARI per tenere in piedi il baraccone delle società partecipate del comune di Albano e pagare gli stipendi a parenti, portaborse e amanti della classe politica di Albano.
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Ad Albano la TARI è la più cara dei Castelli Romani anche perché è altissima l’evasione della tassa sui rifiuti.
Ad Albano 22.809 soggetti (17.109 famiglie residenti, 2.200 seconde case e 3.500 attività economiche) dovrebbero pagare la TARI.
Purtroppo, a pagare la tassa sui rifiuti sono solo 18.700 utenze.
Complessivamente circa 4.100 soggetti non hanno attivato l’utenza della TARI e, di conseguenza, non pagano la tassa sui rifiuti nel Comune di Albano.
Il flop del Comune di Albano nella lotta all’evasione dei tributi comunali è certificato dall’Organo di revisione che attesta che “non si possono ritenere conseguiti i risultati attesi”. In generale il riscosso sull’accertato è pari solo all’8,95%, mentre con riferimento alla TARI il riscosso sull’accertato è pari alla 0,95% (6.878 euro riscossi rispetto ai 727.451 euro accertati).
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Oltre al danno della TARI più cara dei Castelli Romani, i cittadini di Albano subiscono anche la beffa della tariffa puntuale limitata ad un misero 8% della TARI complessiva.
Anche questa è un’occasione mancata.
Come dimostrato in uno studio della Banca d’Italia, la TARI è di fatto assimilabile a un’imposta patrimoniale. Infatti, la TARI non discrimina adeguatamente le famiglie in base alla produzione di rifiuti e presenta effetti redistributivi a sfavore dei nuclei con redditi più bassi. Una riconfigurazione del prelievo in chiave tariffaria porterebbe benefici non solo in termini di efficienza – per gli incentivi ad un utilizzo più responsabile delle risorse pubbliche e di quelle ambientali – ma anche in termini di equità, poiché rimuoverebbe i profili di regressività dell’attuale TARI.
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Il Partito Comunista di Albano esige l’immediato dimezzamento della TARI per il 2022, in quanto il guadagno del lavoro encomiabile svolto dai cittadini nel portare Albano ai massimi livelli di raccolta differenziata non può essere utilizzato per ripianare i debiti faraonici delle fallimentari gestioni delle società partecipate del Comune di Albano operate nell’ultimo ventennio dal centrodestra e dal centrosinistra.
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