Albano: Maxi-buco da 4,6 milioni di euro
PASSATA LA FESTA, GABBATO LO SANTO
LA MAGGIORANZA BORELLI-MARINI COME PRIMO ATTO DICHIARA UN MAXI-BUCO DI BILANCIO DI 4,6 MILIONI DI EURO PER CREDITI INESIGIBILI
I CITTADINI DI ALBANO DOVRANNO PAGARE QUESTO CONTO SALATISSIMO NEI PROSSIMI 15 ANNI
Finita la festa, come primo atto la nuova maggioranza Borelli-Marini ha approvato nel Consiglio comunale del 13 novembre 2020 la delibera che dichiara un “maggiore disavanzo pari a -4.619.719 euro … per effetto della determinazione dell’accantonamento a Fondo crediti di dubbia esigibilità”.
Oggi i cittadini di Albano si ritrovano più poveri, con un debito di 4,6 milioni di euro che dovrà essere pagato nei prossimi 15 anni.
L’accantonamento di crediti inesigibili è il classico metodo utilizzato dalle amministrazioni in dissesto per far apparire “magicamente” i propri conti in ordine.
Per contrastare queste pessime pratiche adottate dalle peggiori amministrazioni comunali, sotto la spinta della Corte dei Conti il Parlamento è dovuto intervenire con l’art. 39-quater, comma 1, del Decreto legislativo del 30 dicembre 2019, n. 162 obbligando i comuni “furbi” che avevano scelto il metodo semplificato ad utilizzare il metodo ordinario, che porta allo scoperto montagne di crediti ormai inesigibili.
Apparentemente la norma dà una boccata di ossigeno per salvare i bilanci comunali dal dissesto, anche se nella relazione tecnica sulla legge di conversione al decreto Milleproroghe, il ministero dell’Economia ha giudicato la disposizione in contrasto con l’orientamento della Consulta, che ha già avuto modo di evidenziare l’incostituzionalità di soluzioni normative che prevedono il riassorbimento dei disavanzi in archi temporali lunghi, ben oltre il ciclo del bilancio con conseguenze negative in termini di equità intergenerazionale (i nostri figli dovranno pagare l’INEFFICIENZA e la SPREGIUDICATEZZA delle amministrazioni Marini e precedenti).
INEFFICIENZA per non aver saputo o voluto accelerare le attività di controllo, accertamento e riscossione delle entrate tributarie comunali. Il flop del Comune di Albano nella lotta all’evasione dei tributi comunali è stato certificato dall’Organo di revisione che attesta “non si possono ritenere conseguiti i risultati attesi”. Ad esempio, con riferimento alla TARI il riscosso sull’accertato è pari allo 0,95% (6.878 euro riscossi rispetto ai 727.451 accertati). Ricordiamo che il Partito Comunista ha denunciato inascoltato un’altissima evasione della TARI: ad Albano 22.809 soggetti (17.109 famiglie residenti, 2.200 seconde case e 3.500 attività economiche) dovrebbero pagare la TARI. Invece, a pagare la tassa sui rifiuti sono solo 18.700 utenze.
SPREGIUDICATEZZA per aver approvato il bilancio solo pochi mesi fa (prima delle elezioni) sostenendo che i conti erano in perfetto ordine.
Passata la festa, gabbato lo santo!!!
Ripianare questo debito di 4,6 milioni di euro costituisce un’ipoteca sui bilanci del Comune di Albano dei prossimi 15 anni.
La legge è precisa!!!!
È possibile utilizzare economie di spesa riducendo gli stanziamenti di spesa per destinare le riduzioni al finanziamento del disavanzo a decorrere dall’annualità 2021 così come prescritto dalla norma sopra richiamata.
Le economie di scala altro non sono che riduzione della spesa per servizi (scuola, istruzione, manutenzione delle strade, cultura, servizi sociali e assistenza agli anziani e ai disabili) oppure ulteriore aumento delle imposte comunali, delle multe, delle gabelle comunali.
In sintesi, questo buco di bilancio aumenterà la decadenza e il declino del comune di Albano.
Il tutto ovviamente dovrà fare i conti con i danni al tessuto socio economico determinati dalla pandemia Covid-19 i cui riflessi non saranno di certo a breve e medio termine.
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