ALBANO LAZIALE. NUVOLE SCURE ALL’ORIZZONTE E LE PAROLE DI MATTARELLA
Inizia un nuovo anno, il 2023, ed è d’uopo formulare i migliori auguri ai cittadini di Albano Laziale e ai loro amministratori comunali.
In effetti c’è bisogno di guardare al futuro con ottimismo, anche perché si stanno addensando nuvole scure sulla città.
Tra i tanti problemi che l’amministrazione comunale ha di fronte, due appaiono particolarmente rilevanti: le disponibilità finanziarie e il personale del Comune.
Tutti i Comuni sono in una fase di sofferenza, ormai da anni, per la scarsità di fondi così che l’amministrazione comunale di Albano Laziale è stata costretta a ridurre i servizi alla città. Un caso su tutti: la cura del verde pubblico. Le prospettive di Albano non sono affatto rosee se il rincaro delle bollette ed altre necessità fanno sì che manchi all’appello un milione di euro: il sindaco ha dichiarato che, se il governo non corre ai ripari, con l’anno nuovo i Comuni dovranno sventolare bandiera bianca.
La legge finanziaria appena approvata a fine dicembre demanda ai sindaci la decisione se richiedere o meno il pagamento delle cartelle esattoriali fino a 1.000 euro. Sempre nelle parole del sindaco, si aiuterebbero alcune famiglie in difficoltà, ma significherebbe anche fare un favore agli evasori che fanno affidamento a un condono (questo è il dodicesimo). Da un rapido calcolo risulta che, se i debitori avessero messo da parte un soldino di un euro per poco più di tre anni (visto che le cartelle riguardano un periodo superiore a cinque anni) potrebbero agevolmente pagare il dovuto, come hanno fatto tutti coloro che hanno assolto il proprio dovere fiscale. Sta ora all’amministrazione comunale operare una scelta tutta politica: scegliere se premiare i renitenti-evasori o applicare i principi costituzionali di fedeltà fiscale dando al contempo un po’ di ossigeno all’asfittico bilancio comunale. Va ricordato a questo proposito quanto ha affermato il presidente Mattarella nel suo discorso di fine anno 2022: “La Repubblica è nel senso civico di chi paga le imposte perché questo serve a far funzionare l’Italia e quindi al bene comune”.
Il secondo problema riguarda il personale del Comune. Ormai da anni le leggi nazionali hanno ridotto progressivamente la possibilità per gli enti pubblici di assumere personale. Più di recente è andata in pensione la coorte dei baby boomers senza permettere una adeguata sostituzione: il numero di dipendenti del Comune non solo è diminuito sensibilmente, ma insieme ai pensionamenti è andato perduto un prezioso bagaglio di competenze. Le amministrazioni che si sono succedute, inclusa quella attuale, non hanno sviluppato una politica del personale mediante una chiara e condivisa programmazione delle assunzioni e uno sviluppo delle carriere anche attraverso una continua formazione del personale. Si prenda il caso del verde pubblico. Ormai da anni il Comune non dispone più dei giardinieri così che gli alberi e le essenze arboree non sono più manutenute a dovere e, quando si manifestano eventi calamitosi come quello dell’8 luglio 2022, ci si accorge che molte alberature erano malate e che andavano curate a tempo debito (l’ultimo albero è caduto qualche giorno fa a Villa Doria anche in assenza di eventi avversi – vedi foto). Vi sono casi in cui “eroici” ex dipendenti si prestano a svolgere gratuitamente il lavoro che hanno svolto durante un’intera carriera, ma il vuoto nell’organico e la mancanza di figure professionali in una larga parte dei servizi (museo, risorse umane, ambiente, cimitero, finanza, ecc.) fa sì che la macchina amministrativa sia in grande sofferenza e quindi non in grado di assicurare adeguatamente i servizi del Comune.
Le due questioni citate dovrebbero essere oggetto di discussione nelle sedi appropriate, a cominciare dal consiglio comunale e dalle formazioni politiche, ma vi è un rumoroso silenzio. In particolare la minoranza avrebbe il dovere di farne oggetto di confronto con la maggioranza, denunciare le manchevolezze dell’amministrazione proponendo soluzioni alternative, informare i cittadini sullo stato delle cose con incontri, manifesti sui muri, articoli sui social media, ma tutto tace.
Al Comune di Albano Laziale si stanno addensando nuvole scure, le prospettive per il 2023 non sono affatto rosee, ma tutto questo non sembra che preoccupi non solo chi è deputato alla conduzione della vita della comunità ma la stragrande maggioranza dei cittadini (un esempio del disinteresse della maggior parte dei cittadini rispetto al proprio presente e al proprio futuro viene dal caso del termovalorizzatore a Santa Palomba: l’opposizione all’ecomostro è svolta da un minuscolo gruppo di benemeriti volontari che difendono l’interesse di decine e decine di migliaia di residenti dei Castelli Romani). Per affrontare una crisi profonda come l’attuale c’è bisogno del concorso di tutti – come ha detto il presidente Mattarella: “La Repubblica vive della partecipazione di tutti” – ed è illusorio attendersi che gli attuali amministratori pro-tempore abbiano la bacchetta magica e possano risolvere i problemi che sono chiamati ad affrontare.
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