ALBANO LAZIALE, MOSTRA DI ANNA ONESTI E VIRGINIA LORENZETTI: DA QUESTA A QUELLA STELLA
Due artiste castellane con esperienza internazionale hanno inaugurato ieri 1° Dicembre nel Museo Diocesano di Albano Laziale un’interessante mostra al femminile: Da questa a quella stella.
Il titolo prende spunto dai versi di una poesia di Luciano Castagnini, artista prematuramente scomparso, conosciuto da Anna Onesti negli anni giovanili a Torino, durante gli studi presso l’Accademia Albertina di Belle Arti.
Due artiste, si diceva: Anna Onesti, figlia di Rocca di Papa, è stata docente e guida di Virginia Lorenzetti, nata a Genzano. Le unisce il profondo amore per la carta e le tecniche di colorazione che offrono a questo elemento espressioni iconiche oltre che artistiche, anche poetiche.
Nelle sale del Museo Diocesano di Albano l’arte sacra si confronta e dialoga con l’arte profana – la carta permette di creare strutture eteree ed evanescenti -, nota il curatore Roberto Libera e dall’incontro s’aprono nuove vie di espressione e creatività artistica, fondendo il linguaggio della tradizione cristiana con quello della contemporaneità, creando armonia e simbiosi tra l’umano sentire e il significato teologico del Creato.
E proprio Cieli è l’artistica espressività esposta da Anna Onesti, realizzata nel periodo torinese: lavori su tela, stoffa e carta che hanno come riferimento il cielo stellato.
I segni dello zodiaco sono dodici opere su carta realizzati con una creatività che si rifà ad antiche iconografie e con l’uso di colori puri e brillanti: mettono in risalto tutta l’esperienza di Anna Onesti come restauratrice presso l’Istituto Centrale per la Grafica e il grande impegno che vede strati di carta incollati l’uno sull’altro.
Realizzato nel 2023 un Arazzo intitolato Di cielo e di mare, un’opera che lascia ai fruitori dell’opera la possibilità di variare nell’intima percezione quanto l’artista ha realizzato: elementi dell’uno e dell’altro ambiente sono sapientemente e creativamente inseriti in uno spazio e offrono un gioco di fantasia e immaginazione. Ispirato a un libro edito di poesie edito da AIEP mette in risalto riflessioni delle poetesse.
La mostra continua e s’amalgama: chi visita ha la possibilità di fruire tematiche e forme artistiche delle due protagoniste: di Virgina Lorenzetti, nata a Genzano, ecco May Aleph, ispirato al racconto di Jorge L. Borges, rappresenta il tentativo dell’uomo di superare i confini imposti dal mondo reale: sottili strati di carta, tinti con colori naturali, si sovrappongono e l’elemento bruciato con un pirografo simboleggia la scintilla, un passaggio immaginario tra realtà e illusione.
Anche nelle opere Blue loop e Notte a Bergen, la giovane artista lavora rendendo fluido il passaggio di sensazioni e stimoli da una profonda interiorità alla luce, un rincorrere la memoria nel tempo e nello spazio, facendo riemergere conflitti e sensazioni interiori che tenderebbero a svanire; si ricompongono queste sensazioni e lontane le stelle fanno luce…
E The Shallows I e il libro di artista Il confine tra prima e dopo realizzato in unica copia chiudono questa interessante esperienza.
Si vive un’atmosfera di cordialità e d’amicizia, informale coinvolgimento tra il pubblico e le due protagoniste, mentre si visita liberamente lo spazio di questa interessante mostra; con le artiste attimi di scambio e simbiosi anche tra i visitatori… l’unicità delle opere realizzate, la preziosità della carta e dei colori naturali, le forme che avvolgono nella loro originalità di arte e pensiero, le fotografie e le preziose tracce di poesia: il tutto in un ambiente nel quale si vive la Fede, la Storia, il percorso dell’umano cammino…
Uscire è quasi svegliarsi da un sogno, con la voglia di tornare di nuovo a sognare.
Sarà aperta al pubblico dal 2 dicembre 2023 al 13 gennaio 2024.
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