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Albano Laziale, chiusa da mesi la S.P. 72b via dei Cappuccini, utile accesso al paese

Albano Laziale, chiusa da mesi la S.P. 72b via dei Cappuccini, utile accesso al paese
Ottobre 01
18:53 2020

(Serena Grizi) – Ad Albano chiusa dai primi di giugno la S.P. 72b via dei Cappuccini che fiancheggiando la costa alta del lago è un importante e utile accesso al paese di Albano sia per chi abita nei quartieri di Villa Ferraioli e limitrofi, per chi ha necessità di raggiungere il locale cimitero, per chi cerca parcheggio senza infilarsi nel traffico cittadino, per chi vuole spostarsi velocemente dal paese verso fuori. Da quattro mesi, dopo che un albero delle proprietà confinanti col convento dei Cappuccini è caduto occupando, in pratica, la non larghissima carreggiata, la strada è rimasta transennata e prende sempre più l’aspetto di qualcosa a cui non si troverà facilmente soluzione. Da metà luglio la notizia che sulla strada interessata dai crolli di alberi di proprietà private, altri ne potrebbero venire giù se non trattati nel giusto modo, insisteva anche una frana del costone roccioso per la quale sono stati prontamente stanziati dei soldi con la triste premessa, però, che il tempo di ripristino del tratto di circa due chilometri sarebbe stato lungo.

Purtroppo la fragile viabilità castellana, nella parte albana del territorio, ma non solo, ha bisogno d’ogni metro di percorribilità per rimanere fluida e agevole quanto basta. Da mesi sopperisce a questo mancato passaggio via Miralago: la stessa presenta miriadi di buche, accidenti, tombini che saltano, come tutte le provinciali e vicinali ben conosciute ad automobilisti e pedoni dei Castelli Romani. Non c’è segnaletica orizzontale, ridotta al minimo quella verticale, gli automobilisti che ‘possono’, tanto per cambiare, corrono e non è facile che il traffico si smisti con facilità. Ultimamente, infatti, non è così difficile restare per minuti bloccati da mezzi pesanti che trovano difficoltà a girare e tornare indietro, visti i tratti di mobilità limitata, creando altro disagio. Bisognerebbe che le due strade fossero aperte entrambe incrementando la loro importanza in quanto a sicurezza. Via Miralago conduce più agevolmente all’ospedale Regina Apostolorum, altra tappa interessata da forte traffico; sulla stessa via, proprio fronte strada, è stato da poco inaugurato un asilo e negli orari preposti all’ingresso e all’uscita si vedono genitori che tengono per mano bambini piccoli ma, senza segnaletica orizzontale o verticale appropriata, anche questa situazione apparentemente normale diventa pericolosa  soprattutto per i pedoni poiché la via è completamente sfornita di marciapiede.

È così difficile, valutare lo stato degli alberi delle proprietà prospicienti la carreggiata che è stata, invece, indiscriminatamente chiusa, prendersi la responsabilità di riaprirla, minimizzando il rischio per automobilisti e pedoni che qui vengono anche a fare sport e camminare? (davanti lo storico hotel Miralago c’è un apprezzato punto panoramico). Da metà luglio sono passati altri due mesi e mezzo: perché occorre tanto tempo per mantenere ‘in forma’ la nostra viabilità già così frammentaria e difficile visto il territorio densamente abitato e la necessità di cercare soluzioni ai corsi principali dei paesi i quali non possono sopportare altro traffico. La viabilità di collegamento fra i paesi castellani che non sono solo quartieri-dormitorio consentirebbe di mantenere tempi di spostamento almeno accettabili, se non veloci per ovvi motivi di sicurezza, per il lavoro, le necessità quotidiane, compresa quella di spostarsi verso il Nuovo Policlinico dei Castelli che si trova, di fatto, ai piedi di questi.

Ultima cosa ma non meno importante: nel frattempo via Miralago è stata incrementata come discarica a cielo aperto: in più punti è stata abbandonata immondizia e risulte di lavori vari a pochissimi metri da un esercizio che offre ospitalità; senza nessuna attenzione per il decoro, per l’ambiente (è ormai chi se ne ricorda più?). Cosa ne deduciamo, che i cittadini di via Miralago e vicine non pagano la tassa dell’immondizia né quella per il decoro urbano e manutenzione delle strade? Cosa che certamente non crediamo. Ed infine, la provinciale 72b chiusa da quattro mesi porta disagio anche a chi ci raggiunge per turismo e trova un territorio sempre più densamente abitato e caotico, sempre meno propenso all’accoglienza, alla bellezza.

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