ALBANO LAZIALE, ALDO ONORATI A PALAZZO SAVELLI CON ARTHUR KOESTLER: BUIO A MEZZOGIORNO
Un nuovo incontro ad Albano Laziale, nella Sala Nobile di Palazzo Savelli, ieri 21 aprile: il prof. Aldo Onorati, nell’ambito dell’iniziativa Le Molteplici Realtà della Letteratura ha presentato e letto brani del libro Buio a mezzogiorno, un grande classico di Arthur Koestler, selezionato per questo penultimo appuntamento dell’interessante programma ideato dalla Biblioteca cittadina.
Ebreo-ungherese naturalizzato britannico, l’autore nel 1940 diede alle stampe questo romanzo, ricevendo pesanti critiche dalla Sinistra di tutti i Paesi.
Protagonista della storia Nicolaj Salmanovič Rubascëv, commissario politico che da aguzzino, diventa vittima del sistema, sullo sfondo delle purghe staliniane del 1930: costretto a vivere le stesse torture inflitte agli altri, Rubascëv burocrate dal destino capovolto, dapprima tenta la difesa, ma poi capitola e accetta la sua condanna come emblema di un sacrificio per il partito.
L’autore guida il lettore verso una drammatica consapevolezza dell’uso improprio del potere, nell’ambito di uno spietato regime dittatoriale.
Koestler evidenza in questo romanzo la grande delusione seguita agli eventi sovietici in Spagna, quando i rappresentanti comunisti che combattono il franchismo vengono abbandonati al loro destino.
Riflessioni e commenti del professor Onorati hanno toccato con disinvoltura diversi punti, confermando la sua poliedrica competenza letteraria: da Orwell in 1984 a Kafka, da Carlo Levi a Solzhenitsyn… un dotto coinvolgimento con il pubblico, confronto che ha messo in luce la devastante disumanità della dittatura, nella quale tutto è determinato a priori, costringendo l’uomo ad accettare un destino che sfiora crudeltà irrazionali, al punto che si arriva ad amare il proprio aguzzino, nota condizione psicologica indicata come Sindrome di Stoccolma.
Non sono mancati riferimenti all’attuale situazione di crisi mondiale: la storia si ripete, non insegna nulla e troppo spesso la crisi morale impastoia le coscienze, facendo imbracciare le armi sotto il comando di uno che manda gli altri a combattere, a rischiare la vita, a morire…
Eppure… la speranza? Una domanda sale dal pubblico. Mai, conferma Aldo Onorati, perdere la fede nella coscienza dell’uomo: al pessimismo della ragione contrapporre l’ottimismo della volontà; e alla politica che elude direttive morali contrapporre la nostra ricerca dei valori, insegnando alle giovani generazioni, con l’esempio e la tenacia, che l’Uomo può farcela, sempre…
Ricordiamo, aggiungo, quel che diceva Gandhi:
Quando il potere dall’amore
supererà l’amore per il potere,
il mondo potrà scoprire la pace…
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