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ALBANO: EX ISFOL BENE PUBBLICO NO ALLA SPECULAZIONE

Febbraio 08
07:48 2021

Neanche il maltempo ha fermato il flashmob organizzato questa mattina dal Partito Comunista dei Castelli Romani contro la svendita dell’ex Isfol, un bene pubblico da 3.600 metri quadri posto in una posizione esclusiva a ridosso di Villa Doria ad Albano. Al flashmob ha partecipato anche Italia Nostra Castelli Romani.

L’edificio risale agli anni ’70 e fu originariamente costruito come sede dell’ISFOL (Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori).

Questa struttura, succursale della sede principale a Roma, rappresentava un fiore all’occhiello per l’Italia degli anni ’70, quell’Italia in crescita che investiva nella ricerca. 

Oggi si presenta ampiamente in decadenza, anni di abbandono e di negligente incuria da parte dell’Isfol (poi diventato Inapp) e il poco interesse dimostrato dalle amministrazioni comunali che si sono succedute ne hanno determinato il decadimento declassandolo a rudere.

Eppure la struttura resiste ancora, volendo si potrebbe resuscitarla investendo fondi pubblici per trasformarla in qualcosa di utile per tutti i cittadini, ad esempio uno spazio per la cultura, un centro ricreativo e d’incontro per i giovani, anche una biblioteca andrebbe benissimo perché è poco distante dal centro urbano e immersa nel verde, così da offrire una possibilità alle nuove generazioni, una opportunità di crescita per tutti giovani e anche i meno giovani, in modo da sottrarla agli eventuali e probabili appetiti speculativi di qualche avvoltoio del settore.

Invece l’attuale proprietario, l’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP), che cosa ha pensato di fare?

In piena emergenza covid, il 25 maggio 2020 l’INAPP ha deliberato di vendere in tutta fretta l’ex ISFOL di Albano con un importo a base di gara di euro 1.204.000 (quando i documenti del 2017 dell’INAPP stimavano un valore di mercato dell’immobile e del terreno di 2.640.000 euro) e di approvare l’avviso pubblico per la manifestazione di interesse per un periodo limitatissimo di soli 30 giorni (compresi i festivi). Sempre il 25 maggio 2020 è stato pubblicato tale avviso pubblico sul sito dell’INAPP con scadenza al 24 giugno 2020 alle ore 12.

Nonostante la scarsa pubblicità dell’operazione, dalle nostre informazioni diverse società di costruzione hanno manifestato interesse per l’acquisto con l’obiettivo di creare una grande speculazione edilizia (trasformare l’ex ISFOL in una serie di villini di prestigio) su un’area peraltro tutelata per legge per l’interesse paesaggistico (articolo 142).

Per fermare la speculazione edilizia su un bene pubblico così importante, ad inizio dicembre 2020 il Partito Comunista e Italia Nostra Castelli Romani hanno presentato un esposto alla Corte dei Conti e all’ENAC, denunciando che il tentativo di svendita dell’ex Isfol è stato organizzato in tutta fretta in un periodo di emergenza sanitaria, senza trasparenza alcuna sulle modalità di vendita di un bene pubblico e senza pubblicità dell’operazione.

Anche a seguito della nostra denuncia, l’operazione di svendita dell’ex Isfol risulta per il momento sospesa.

Per il Partito Comunista sull’ex ISFOL devono essere mantenuti tutti i vincoli di destinazione edilizia, al fine di evitare operazioni di speculazione edilizia, e l’ex ISFOL deve essere preso in carico dal Comune di Albano per ristrutturarlo e metterlo a disposizione della cultura, dei giovani, delle associazioni, della città e di tutti i Castelli Romani.

 

 

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