Albano. Evento organizzato dall'associazione San Francesco "Insieme Per La Pace"
di altri Borghi – inglobati nel recinto cittadino – ed al più noto impianto a “tridente” nel nuovo Borgo di san Paolo.
Questa struttura viaria “a tridente”, risale difatti ai primi decenni del Seicento, quando in Albano, sotto il principato di Paolo e Federico Savelli, si diede inizio all’ampliamento urbanistico: l’abitato medievale di Albano, allora tutto stretto intorno al vecchio Castello dei Savelli, fu notevolmente dilatato con un recinto che inglobava zone disabitate di pertinenza degli stessi Principi e della Mensa Vescovile. Analogo a questo sviluppo fu quello promosso dagli abati commendatari dell’abbazia di San Paolo di Albano, i Cardinali Giulio († 1644), Fabrizio (†1659) e Paolo Savelli († 1685). Il vasto spazio di pertinenza abbaziale fu egualmente lottizzato, dotato di due strade in aggiunta alla prima – da qui il cosiddetto “Tridente”- e dato in concessione a privati cittadini. Su questi siti, in origine di ” canne nove di lunghezza e sei di larghezza già misurati” furono create (dal 1610 in poi c.a.) modeste unità edilizie che saranno trasformate, dal papato di Urbano VIII, in degne dimore estive, ossia i cosiddetti casini “da diporto”, stabili che avranno ulteriore abbellimento nei tempi successivi. Insieme ai Palazzetti, avremo occasione di visitare, anche alcune chiese inerenti proprio a questo periodo storico.
Dall’iniziale Palazzo Savelli (h.9), magione dell’omonima famiglia, inizieremo il nostro percorso. Così si passerà per l’odierna Piazza Pia, anch’essa sorta sul finire della seconda decade del ‘600 in concomitanza dello sviluppo urbanistico, con una quinta occupata dal Convento e dalla Chiesa della Concezione, affidati, nel 1631, a Suor M. Francesca Farnese, fondatrice delle Clarisse Farnesiane, tuttora presenti.
Si arriverà poi all’ex chiesa francescana conventuale di S. Maria delle Grazie (h.10), che divenne, alla fine del Cinquecento, luogo privilegiato per il “ramo” dei Savelli di Ariccia, subentrati a quelli di Albano, tant’é che Fabrizio di Camillo e la sua seconda moglie, Caterina Sforza, vi crearono la cappella di famiglia (Santa Lucia), dove il Barone fu sepolto 1605. Anche i suoi fedeli, come i Coluzzi e i De Vecchi, vi eressero delle cappelle.
Passati per la Piazza e la Chiesa di San Paolo (h. 10,30 ca), la passeggiata ci condurrà infine nel Convento dei Frati Cappuccini (h.11,15) , istituito nel 1617, quando il Capitolo Provinciale dei Cappuccini decise di accettare la richiesta del Principe Paolo Savelli di erigere un Convento nella Città di Albano. I lavori – sotto la direzione dell’architetto cappuccino P. Michele da Bergamo – iniziati il 28 febbraio 1618, procedettero alacremente, e nel 1625 in occasione del Giubileo, il Cardinale Giulio Savelli, fratello del Principe Paolo, venne consacrata la chiesa, che fu dedicata ai santi Francesco e Bonaventura. La mirabile tela sovrastante l’altare maggiore è firmata “Gerardus Honthorst Flander Fecit 1618”, il ben noto Gherardo delle Notti (1592- 1656), uno dei massimi esponenti della cosiddetta scuola di Utrecht.
Da notare, in basso a sinistra della pala d’altare, il ritratto della committente della chiesa: Flaminia Colonna di Sciarra del ramo dei Colonna di Castelnuovo, vedova di Giulio Cesare Gonzaga, Principe di Bozzolo e Duca di Sabbioneta.
Importanti anche l’importante “replica” del pittore Luca Cambiaso (Martirio di San Bartolomeo) e il bellissimo presepio marmoreo (1633 ca), degli scultori di scuola berniniana, Bolgi e Speranza , commissionato dal Cardinal Barberini. La passeggiata avrà il suo termine nello storico ed accogliente refettorio dei Padri per il pranzo.
Pur nella semplicità di una passeggiata, avremo modo di apprezzare, dunque, temi, avvenimenti, personaggi di una Famiglia, quella dei Savelli, che fino alla fine del ‘600 ha indissolubilmente legato il suo destino a quello stesso di Albano. Vicende profane, materiali, tangibili accanto ad aspetti più intimi, profondi, spirituali che come sempre, nel loro mutevole alternarsi, tessono incessantemente e inesorabilmente la trama stessa dell’ esistenza.
Ci farà da guida in questo incredibile percorso storico – artistico, incorniciato in una natura di ineguagliabile bellezza, il Professor Alberto Crielesi, cui va il merito di aver per primo introdotto negli studi su Albano la severa metodologia storico-archivistica, facendo riscoprire temi, eventi e personaggi altrimenti perduti per sempre.
Su prenotazione,
(entro il 5 maggio 2014), sarà possibile pranzare
All’interno del refettorio dei frati cappuccini
(euro 15 a persona. Massimo 60 persone)
Per informazioni telefonare:
– Aldo: 338.24.52.155 • Maura: 347.50.71.040
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