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Al via da Colleferro (Rm) il "No Ecomafia Tour"

Giugno 26
21:25 2009

Questo il senso del “No Ecomafia Tour”, un viaggio itinerante attraverso tutte le province del Lazio, con il coinvolgimento delle scuole, che è partito questo pomeriggio dal luogo simbolo di Colleferro (RM), situato in quella Valle del Sacco protagonista negli ultimi anni di molti degli episodi di inquinamento riguardanti la nostra Regione. L’iniziativa, organizzata da Legambiente Lazio, in collaborazione con l’Assessorato regionale Affari Istituzionali, Enti Locali e Sicurezza, si concluderà a Roma nell’aprile 2010, che è anche il limite fissato per la presentazione delle opere relative al primo concorso di racconti di Ecomafia promosso nell’ambito del tour.
Secondo l’ultimo Rapporto Ecomafie, da una parte nel Lazio si è registrata rispetto allo scorso anno una diminuzione del 20% del numero complessivo degli illeciti ambientali, che fa scendere la nostra Regione dal quarto al quinto posto, subito dopo le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, ossia Campania, Calabria, Sicilia e Puglia; dall’altra è impressionante l’aumento dell’illegalità nel settori dei rifiuti e ancor più in quello del cemento, dove il Lazio si classifica al quarto e al terzo posto, rispettivamente con 291 e 774 reati ed una percentuale del 7,4% e del 10,3%. Rimane invece stabile al primo posto nel settore delle archeomafie, con una percentuale immutata del 15,3%.
“Il fenomeno delle Ecomafie è sempre più radicato nella nostra Regione – ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio – , è giunto il momento di combattere i traffici ambientali in modo più duro, inasprendo le sanzioni ed introducendo i reati del settore nel codice penale, nonché promuovendo una nuova cultura della legalità ambientale. Per questo abbiamo pensato a questa iniziativa inedita, per portare tra la gente gli impressionanti fatti di cronaca legati alle Ecomafie che sempre di più colpiscono il Lazio, dal nord – vedi inchiesta “Giro d’Italia, ultima tappa Viterbo” – a sud – vedi la richiesta dello scioglimento del Comune di Fondi – , passando per la Valle del Sacco, creando una nuova consapevolezza e un nuovo modo di agire”.
Per quanto riguarda la Valle del Sacco, circa il 55% della popolazione esaminata presenta nel sangue betaesaclorocicloesano e per tutta la vita dovrà convivere con la sostanza inquinante derivante dalla produzione del lindano, il potente insetticida prodotto a Colleferro negli anni Ottanta. Questo il dato più impressionante riguardante la Valle del Sacco e che può assurgere a simbolo di tutti i veleni industriali che da anni vengono riversati nella zona. Ultimo fatto di cronaca in ordine di tempo, la scoperta del traffico di rifiuti illeciti
presso il termovalorizzatore di Colleferro. Secondo Legambiente, la causa primaria di tutti gli episodi di inquinamenti è sempre la stessa: nella zona c’è troppa pressione industriale, visto che sul corpo idrico principale sono ben 88 gli scarichi industriali trattati, su un totale di 163, spesso purtroppo poco controllati nella gestione ordinaria.
“E’ venuto il tempo di riqualificare definitivamente questa area, dando così una risposta alle popolazioni della Valle del Sacco- ha dichiarato Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio – . Accanto al controllo della salute della popolazione, i veri temi da trattare sono, da una parte, la bonifica complessiva dei siti, dall’altro il futuro da dare all’area, da decidere attraverso un percorso partecipato. Il principio guida deve essere quello della riduzione degli impatti industriali, basta speculazioni, questo territorio ha già pagato troppo, bisogna piuttosto puntare alla creazione di un distretto eco-compatibile, che permetta lo sviluppo economico ed occupazionale dell’area, ma secondo una logica di sostenibilità”.
Sul fronte della lotta agli illeciti ambientali, Legambiente Lazio gestisce da tre anni, per conto dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Lazio, l’Osservatorio Ambiente e Legalità, e nel mese di marzo ha partecipato all’istituzione della Consulta regionale Ambiente e Legalità, il cui scopo è quello di rafforzare i risultati già ottenuti.”
All’incontro sono intervenuti il colonnello Emilio Errigo, Comandante del Reparto Operativo Aeronavale del Comando Regionale Lazio della Guardia di Finanza; Stefania Divertito, giornalista e saggista esperta di tematiche ambientali; Valentina Romoli, coordinatrice Centro Azione Giuridica Legambiente Lazio. Hanno partecipato, tra gli altri, i Comitati locali, la Rete Tutela Valle del Sacco (ReTuVaSa) e l’Unione Giovani Indipendenti (Ugi).
Presente inoltre a Colleferro anche il camper di Lazio SiCura, che sta girando per i Comuni laziali e i Municipi romani con lo scopo di far conoscere alla cittadinanza i progetti e le iniziative sulla sicurezza attivi sul territorio. Il progetto, finanziato dall’Assessorato alla Sicurezza della Regione Lazio, indaga anche la percezione di sicurezza delle persone, per cui anche questo pomeriggio gli operatori di Lazio SiCura stanno realizzando interviste e questionari a questo scopo. Tutto il materiale sul progetto è su www.laziosicura.it
Roma, 18 Giugno 2009

Ufficio Stampa
Legambiente Lazio ONLUS
Viale Regina Margherita 157- 00198 Roma
Tel: 06.85358051-85358077 Fax:06.85355495
Sito: www.legambientelazio.it
Email: legambiente.comunica@email.it

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