AL TEATRO IVELISE DI ROMA, IL GRANDE CLASSICO AL FEMMINILE DI EDUARDO
Eduardo e “femminile” non possono che significare “Filumena Marturano”, il grande personaggio che il drammaturgo descrisse pensando alla sorella Titina. In scena nella sala romana il 25 e 26 ottobre 2019.
IN SALA – Due cuori, due anime, due poltrone e tante, tantissime rose che emanano un forte odore insostenibile. È in questa corniche apparentemente conciliante che si sviluppa la vicenda di Filumena Marturano e Domenico Soriano, due corpi tenuti uniti da un fortissimo odor di rose che li serra e segrega in una dimensione olfattiva all’interno della quale deraglia ogni tentativo di respiro. L’aria, in questa versione “a due” del dramma eduardiano, è irrespirabile, tutto è avvolto da un’esistenza “petalosa” e narcotizzante che avvolge e tiene uniti i due corpi quasi fossero stretti in un abbraccio claustrofobico che non protegge, ma soffoca e uccide. È tutto estremamente “stretto” in questa “Filumena Marturano”, tutto è immobile, bloccato, i movimenti sono ridotti al minimo, ci si muove solo per alzarsi o per sprofondare dalle poltrone, teche domestiche e bare foderate in pelle dove si consuma una noia quotidiana e coniugale. “Filumena Marturano” è una bomboniera troppo profumata che, una volta aperta, lascia che l’aria si riempia di germi che colpiscono i cuori, bloccano il respiro e lasciano che tutto si assopisca in un sonno profondo dove la vita stessa trova, inesorabilmente, la propria fine.
FILUMENA MARTURANO di Eduardo De Filippo.
Cast artistico: Rossella Rhao, Gianpiero Cavalluzzi. Regia: Ivano Capocciama. Musiche: Enrico Angelini. Durata: 70 minuti.
ivelise.press@gmail.com (Miriam Bocchino Ufficio Stampa)
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