Al San Camillo nessun rispetto per i malati
“Se la sanità regionale e romana è ridotta a un cumulo di macerie, di sicuro il San Camillo è la Caporetto della sanità cittadina. Chi aveva riposto speranze nel giovane e, apparentemente, dinamico manager Fabrizio D’Alba si è dovuto ricredere: il direttore generale è una delusione su tutta la linea”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che spiega: “Elenchiamo le tre macroscopiche emergenze del nosocomio – superaffollamento del pronto soccorso, ricoveri con letti nei corridoi del reparto di medicina, pazienti ‘depositati’ nelle camere operatorie per giorni e giorni – che avrebbero dovuto essere affrontate e risolte senza esitazione e sono ancora senza soluzione, con grande disagio per i malati, le loro famiglie e degli operatori costretti a lavorare ai limiti della sicurezza e del rispetto delle norme. Ė la sconfitta della persona sofferente, l’evidenza del disinteresse che la Regione Lazio ha nei confronti della collettività, della sanità pubblica, degli operatori. Ė solo grazie a questi ultimi se la barca non affonda definitivamente”, conclude Maritato.
Roma,28 Gennaio 2017
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento