Al Parco arriva la stagione della migrazione riproduttiva degli anfibi
Al Parco arriva la stagione della migrazione riproduttiva degli anfibi
Bufo bufo di Alice Mammola
Come ogni anno, anche quest’anno è arrivato al Parco dei Castelli Romani il periodo in cui inizia il ciclo vitale legato alla riproduzione degli anfibi.
Complici le temperature miti di questi giorni, rospi (Bufo bufo), rane (Rana dalmatina) e altri anfibi iniziano la traversata verso le zone umide, come pozze, stagni e laghi, per deporre le uova e dare inizio alla riproduzione della specie. Un rituale classico che, a seconda delle condizioni climatiche, si compie solitamente tra febbraio e aprile, in particolare nella vallata del Vivaro, dove si trova la Zona Speciale di Conservazione (ZSC) “Cerquone-Doganella” e Area di Rilevanza Erpetologica (individuata dalla “Societas Herpetologica Italica”), all’interno del comune di Rocca Priora.
Gli anfibi sono considerati dal mondo scientifico il gruppo a maggior rischio di estinzione; svolgono una funzione fondamentale nel mantenimento della biodiversità e la loro presenza ci indica infatti che l’equilibrio ecologico non ha subito gravi danni. In questa delicata fase di migrazione di massa, sono spesso ostacolati da barriere artificiali difficili da superare, come strade, muri, recinzioni interrate e così via, che possono minare la loro sopravvivenza.
In questo periodo, il personale del Parco dei Castelli Romani effettua un importante intervento di salvaguardia, posizionando delle barriere a bordo strada per rendere più sicuro il passaggio degli anfibi verso il loro habitat riproduttivo. I rospi si muovano molto lentamente e nelle ore notturne, in questo modo si evita che incorrano in inutili pericoli legati soprattutto all’attraversamento di strade trafficate. Tali barriere insieme ai sottopassi funzionano da corridoi ecologici e permettono non solo agli anfibi, ma anche ad altri esemplari della fauna selvatica di compiere i loro spostamenti in tutta sicurezza. Le barriere, utili a monitorare l’intero periodo in cui avviene il passaggio e a stimare le eventuali perdite, verranno rimosse al termine della migrazione.
Si raccomanda a tutti gli automobilisti che percorrono la strada principale che costeggia la zona del bosco del Cerquone e del Pantano della Doganella, nonché le strade limitrofe interne, a prestare attenzione, procedendo a basa velocità in particolare nelle ore notturne, al fine di evitare situazioni a rischio impatto, aiutandoci in questo modo a tutelare gli anfibi.
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