Al meeting di Emergency 2022 “La scelta”
Al meeting di Emergency 2022 “La scelta”
Frantumi di stelle
L’emozione è tanta: per la seconda volta nell’arco di due anni sto per tornare a Reggio Emilia per il meeting nazionale di Emergency; dove abitualmente si rincontrano i volontari dei vari gruppi di Emergency di tutta Italia ed i lavoratori di Emergency. Quest’anno a differenza dell’anno scorso parteciperò come stagista agli eventi di animazione organizzati da Emergency con varie associazioni locali: le animazioni per bambini e ragazzi sono previste per tutta la durata del meeting, dal 2 settembre al 4 settembre compresi!
Ho avuto l’onore di poter attivamente partecipare alle attività come animatrice insieme alle bravissime formatrici del gruppo scuola Chiara e Sandra della sede di Milano; alle ragazze ed i ragazzi del servizio civile di Emergency ed insieme ad i volontari e le volontarie conosciute in loco. Tutto questo in seguito ad una formazione che ho potuto svolgere in sede di Emergency a Milano l’ultima settimana di luglio, prevista come attività del mio stage in Emergency Belgium; stage che sto svolgendo dal 6 maggio 2022 presso l’Université Libre de Bruxelles e che si concluderà per me il 6 ottobre 2022. Nonostante questo continuerò a svolgere le attività che tuttora porto avanti in campo educativo, perché questa è la mia aspirazione attuale: poter creare un gruppo di persone che possano portare avanti attività nel settore dell’educazione anche qui in Belgio, in seno allo splendido gruppo Emergency Belgium, che ho avuto modo di conoscere e con cui ho iniziato a fare volontariato da gennaio 2021, seppure la data d’inizio del mio volontariato con Emergency risale al 2001!
La possibilità di svolgere questo stage si è potuta letteralmente materializzare grazie anche alla mia forte motivazione, all’irrefrenabile volontà ed al mio spirito d’iniziativa (avevamo iniziato ad auto-formarci come “gruppo scuola” belga già a fine giugno 2021, con le nostre sole forze, e grazie alla nostra retrograda e lunga esperienza in Emergency!); ma grazie anche ad alcuni eventi (anche spiacevoli della vita) che mi hanno fatto rendere conto di quanto sia importante e fondamentale “soffiare” noi stesse buon vento, per far navigare la nostra propria barca: i sogni, la fede, il nostro credo più profondo (come la Pace, la Solidarietà), le speranze che dentro di noi a volte (e soprattutto nei momenti più bui) possono rivelarsi le uniche scorte di un lungo viaggio in mezzo al mare… Basta salpare è vero, ma bisogna farlo sempre in piena coscienza e credendoci, come ci ha insegnato sempre Gino Strada. Ebbene noi siamo salpate e questo stage per me è la dimostrazione concreta e personale che ce la stiamo facendo, non solo io ma anche il piccolo gruppo di Emergency nel settore educazione che sta nascendo e sta mettendo basi solide. Grazie.
Una volta che si è salpato poi sarà pure la Vita a venirti incontro! A venire incontro alla tua Utopia! Così è stato per me: ho iniziato a sognare e fare, e poi quando si è presentata la possibilità dello stage, sono stata selezionata (fra trenta su ottantacinque) all’Université Libre de Bruxelles, per svolgere le attività che avevo già iniziato in Emergency Belgium. Tra queste attività ho avuto l’immensa fortuna e felice possibilità di aiutare nelle animazioni per bambini, svoltesi al meeting nazionale di Emergency a Reggio Emilia. Venerdì 2 la sera, presso il giardino della biblioteca di Reggio Emilia, era prevista la prima animazione che consisteva nell’ascoltare la lettura di un libro, accompagnata da un bellissimo concerto, sulla vita della scienziata Margherita Hack. Federico Taddia, amico della scienziata e giornalista ed autore del libro, con profonda ammirazione ed emozione ci ha raccontato la vita di questa magnifica donna, coinvolgendoci appassionatamente nel suo racconto molto semplice, ed allo stesso tempo così realistico da farci sentire la presenza della scienziata in mezzo a noi, come una persona speciale ed allo stesso tempo comune, che potremmo incontrare nelle persone che abbiamo accanto: una persona determinata, appassionata ed allo stesso tempo sensibile, curiosa ed innamorata della vita, come del suo compagno e naturalmente trionfante, nel suo inseguire i suoi sogni e realizzarli. Il racconto di Federico veniva alternato da brani musicali che ci facevano percepire anche la bellezza del presente: di quel giardino, dei bambini scalpitanti di gioia ancora a quell’ora della sera, dei fili d’erba come delle stelle… Una vera “poesia di magie”, “magia di poesie” mistiche e reali insieme, visibili nell’invisibile o invisibili nel visibile.
Sabato 3 il laboratorio con i bambini e le bambine è stato organizzato da Emergency, come l’anno passato, insieme all’associazione Remida. Associazione che si occupa di riciclare materiale utilizzabile per cucire e tessere, anche buone relazioni! Dopo un’attenta esplorazione del giardino della biblioteca di Reggio Emilia, i bambini hanno appoggiato sul tavolino alcuni elementi della natura che più li avevano colpiti, durante la loro passeggiata esplorativa: sassi, fiori e foglie multiformi di diversa grandezza e colore… Ci hanno raccontato cosa significa per loro “essere vivente” e diversi bambini hanno affermato che per loro anche le pietre sono vive, specificando che sono “frantumi di stelle”! Dopo questo confronto dall’infinita bellezza, le ragazze dell’associazione Remida hanno invitato i bambini, gli animatori ed i genitori ad avvicinarsi al tavolo per dare vita al loro fiore con i materiali presenti per il laboratorio; utilizzando un filo di metallo da ricoprire con un tessuto già cucito per ricoprirlo (come la pelle di un lombrico!), da scegliere in mezzo a mille tipi diversi, e diversi pezzi di stoffa per fare petali e foglie! Ne sono usciti fuori i fiori più disparati e fantasiosi, dalla rara bellezza! Ogni bambino poi doveva dare un nome al proprio fiore, dire in che ambiente vive e quali sono le sue caratteristiche. Questo gioco ha dato la possibilità ad ognuno di esprimersi in piena libertà e di dare sfogo alla propria inventiva.
Domenica 4 abbiamo avuto la meravigliosa opportunità di conoscere l’artigiano e giocattolaio Roberto il Pacifico. Roberto posso dirlo, è una delle persone più pacifiche che io abbia mai conosciuto! Con che maestria e tenerezza si rivolgeva ai bambini parlando loro del suo mestiere di artigiano, e spiegando loro che ogni artigiano possiede un quaderno, su cui scrivere i propri scarabocchi, schizzi di idee, le proprie emozioni in forma di pensieri volanti, seppur restanti scritti, come nuvole. Roberto ci ha mostrato anche “il monumento” a Gino Strada fatto da lui: una statuetta di legno, col camice bianco ed un mattone in testa… un costruttore di Pace non poteva che meritarsi il più bel monumento, fatto da un giocattolaio Pacifico. Ma chi è un Pacifico? Dopo un breve dialogo Roberto ha rivolto questa domanda ai bambini che hanno risposto disegnando il loro Pacifico, utilizzando vari colori e decidendo cosa disegnare e come (bocca, naso, occhi) e trascrivendo poi una frase o una parola dietro il disegno che descrivesse il loro Pacifico. Qualcuno ha scritto dietro al proprio Pacifico: “Chi evita di criticare”; “Chi sa perdonare”; “Pacifico è chi ascolta anche quando non ha voglia!”; “Rispetto”; “Sorriso”; il mio Pacifico aveva scritta su di sé questa frase: “Chi ritorna a sé stessa, chi entra in contatto nel profondo con sé-gli altri-la natura, al naturale”. A fine laboratorio poi molti bambini hanno generosamente lasciato il loro Pacifico in quel giardino, più pacifici di così!
Roberto durante il laboratorio ci ha anche fatto saltare a corda insieme, ricordando un vecchio gioco, sempre bello da rifare! Ci ha fatto anche vedere le sue opere bellissime in legno dipinte, come le colombe della Pace, un marinaio ed i suoi Pacifici di carta ed un libro. Grazie artigiani di Pace!
Questo festival ha visto la partecipazione di tante persone meravigliose: non solo artisti (musicisti e teatranti, drammaturghi e registi) ed artigiani, ma anche scrittori, filosofi, giornalisti, insegnanti ed educatori, lavoratori di Emergency… Queste persone che hanno fatto tutte una scelta: quella di stare dalla parte giusta, quella della Pace, e per questa scelta ogni giorno, si alzano e vivono rispettando il più possibile precetti importanti per costruire la Pace; aderendo a questo ideale, che non è solo un’idea, un sogno, un’utopia ma che è realtà quotidiana, qui e lì, in luoghi apparentemente lontani, e nel cuore e nella testa, allo stesso tempo, perché l’uno e l’altra devono andare insieme, per poter vivere e praticare la Pace ogni giorno, per noi stessi e per gli altri, ovunque essi siano.
(In questo articolo mi sono soffermata solo sulle esperienze educative di cui ho fatto parte, per rendervene partecipi ma se volete potete visionare alcuni dei contenuti del Festival su youtube, potete trovarli all’indirizzo internet: https://www.emergency.it/festival/ e soprattutto non perdetevi questo meraviglioso Festival l’anno prossimo!). Grazie Emergency!
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