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Al di là delle appartenenze ricordiamoci che siamo umani

Al di là delle appartenenze ricordiamoci che siamo umani
Novembre 18
15:16 2015

Parigi… la città dell’amore… in questi giorni è stata teatro di terrore. Quello che è successo ha lasciato ciascuno di noi sgomento, ci ha inevitabilmente destabilizzato. Da quel venerdi in tutto il mondo si è diffuso un clima diverso, l’atmosfera è più pesante e più forte è la voglia e la determinazione di reagire, nonostante non sia stato, purtroppo, il primo attentato dell’Isis di cui abbiamo avuto notizia.
Ad essere colpiti sono stati innocenti, soprattutto giovani, quelli che si trovavano ad assistere ad un concerto presso il teatro Bataclan, o al ristorante o ancora nei pressi dello stadio. Si può evidentemente dedurre che l’intenzione non era semplicemente di uccidere, ma di colpire persone di più etnie, delle più svariate appartenenze e nazionalità, per dare così un messaggio forte e chiaro: Noi prevaliamo sul mondo.
Abbiamo avuto modo di constatare che tanti erano i giovani italiani a trovarsi in quelle zone quella sera. Giovani studiosi, dediziosi e intraprendenti che, al fine di costruirsi un futuro, una carriera, non hanno esitato a lasciare le proprie case, le proprie famiglie, il proprio ambiente per arrivare in Francia e mettersi in gioco. Giovani, tutti, che per svagarsi un po’ avevano pensato di riunirsi a un concerto per staccare la spina dalla routine degli impegni, per divertirsi come ogni giovane deve fare.
È in questo contesto che gli attentatori hanno colpito. Hanno colpito la spensieratezza, la libertà, la voglia di stare insieme, il divertimento, la sicurezza… Non ha importanza stabilire quale sia la giusta appartenenza, cos’è a cui devo credere io o devi credere tu. Io ho il mio Dio e tu hai il tuo. Ma attenzione ci sono dei valori che vanno oltre tutto questo. C’è la fratellanza, l’amare e rispettare ognuno non perché è come me, ragiona come me, ma in quanto persona, essere umano. Non esiste la prevalenza dell’uno sull’altro, esiste il sostenersi, l’aiuto reciproco, il venirsi incontro. Non dobbiamo cambiare questo nostro modo cristiano di pensare, dobbiamo continuare ad amare tutti. Non dobbiamo confondere un’appartenenza diversa dalla nostra con l’estremismo e il radicalismo che, da qualunque appartenenza derivino, sono sempre sbagliati e vanno allontanati. Per esempio, in questi giorni sono state tante le interviste mandate in onda nei programmi tv. Molti musulmani si sono mostrati indignati, ma ce ne sono stati altri che hanno trovato giusto uccidere in nome di un dio e lo hanno dichiarato come se fosse stata la cosa più naturale del mondo. Ecco queste persone che hanno lasciato simili dichiarazioni possono essere un pericolo per tutti. Ma poi basta questo? Basta effettivamente soffermarsi ad una semplice dichiarazione? Chiedere semplicemente: ma tu come la pensi? No credo di no. È quindi necessario effettuare maggiori controlli, indagare maggiormente su quale sia lo stile di vita di chi viene a vivere nel nostro paese portandosi dietro la cultura con cui è cresciuto. Bisogna seguire i movimenti, analizzare i contatti e dopo aver incrociato tutte le informazioni, cercare di prevenire il danno e allontanare chi potrebbe rivelarsi un possibile attentatore. Perché l’obiettivo è proprio questo: PREVENIRE. Impedire che altre persone muoiano in un modo così atroce. Impedire che la nostra libertà finisca per essere gestita da chi vive nell’ignoranza, da chi ha bramosia di potere, da chi non si sofferma nemmeno davanti a un disabile o a un bambino. La storia ce lo ha insegnato purtroppo più volte e dovremmo averlo imparato. La libertà è un bene prezioso, dobbiamo tenercelo stretto. Rievoco le parole di una sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti: “Ricordate, basta un attimo per perdere la libertà, non datela per scontata”. Quindi attenzione al troppo permissivismo, alla troppa libertà intesa in senso negativo, di concedere di vivere senza regole precise, senza rigore. Lo Stato dovrebbe riflettere maggiormente su questo. Possiamo condividere davvero un territorio con chi non condivide i nostri valori fondamentali?

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