Ai Partecipanti Velletri2030.Che rapporto c’è tra PIL e felicità? E come si misura il benessere dei cittadini?
Che rapporto c’è tra PIL e felicità? E come si misura il benessere dei cittadini? Sono queste le domande alle quali cercano di rispondere due recentissime pubblicazioni del Senato della Repubblica italiana. Soddisfazione, beatitudine, sviluppo umano, qualità della vita, libertà di essere e di fare, utilità, piacere: da tempo è in corso, a livello internazionale, un dibattito sul superamento del Prodotto Interno Lordo (PIL) come unico indicatore del benessere a favore del Benessere Equo e Sostenibile (BES). I parametri sui quali valutare il progresso di una società non possono essere esclusivamente di carattere economico, come dimostrano le classifiche del PIL pro capite della Banca Mondiale: nel 2017 l’Italia rientrava tra i Paesi più ricchi, ma era solo al 48° posto (su 155) secondo il World Happiness Report. A parità di PIL, insomma, rispetto ad altri Paesi all’Italia mancano alcuni “fattori di felicità”. Le due pubblicazioni del Senato della Repubblica sono:
Come si misura la felicità? Dal PIL al BES: il benessere equo e sostenibile nel ciclo italiano di finanza pubblica, Senato della Repubblica, Febbraio 2018
http://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg17/attachments/documento/files/000/028/716/Focus_BES.pdf
Il benessere equo e sostenibile – aspetti teorici, empirici e istituzionali, Senato della Repubblica, Febbraio 2018.
http://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg17/attachments/documento/files/000/028/715/Il_benessere_equo_e_sostenibile_Dossier.pdf
Il Decreto Ministeriale pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 15 novembre 2017 ha individuato 12 indicatori di BES, menzionati nelle News di Velletri 2030 del 21 Novembre 2017. E’ previsto che entro il 15 febbrario di ogni anno sia presentata in Parlamento una relazione sull’evoluzione degli indicatori sottolineando gli effetti determinati dalla legge di bilancio. Le due pubblicazioni del Senato della Repubblica rispondono a questa richiesta. I 12 indicatori di BES proposti in questa fase sperimentale sono:
1. Reddito medio disponibile aggiustato pro capite
2. Indice di diseguaglianza del reddito disponibile
3. Indice di povertà assoluta
4. Speranza di vita in buona salute alla nascita
5. Eccesso di peso
6. Uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione
7. Tasso di mancata partecipazione al lavoro, con relativa scomposizione per genere
8. Rapporto tra tasso di occupazione delle donne di 25-49 anni con figli in età prescolare e delle donne senza figli
9. Indice di criminalità predatoria
10. Indice di efficienza della giustizia civile
11. Emissioni di CO2 e altri gas clima alteranti
12. Indice di abusivismo edilizio.
L’introduzione del BES nel ciclo di bilancio rappresenta un cambio di marcia verso una analisi più ampia della soddisfazione dei cittadini. L’esercizio della definizione degli Indicatori BES comincia ora a uscire dalla cosiddetta “fase sperimentale”. Sarà necessario affinare le scelte, valutarne la bontà, estenderne la portata e, in generale, monitorarne l’efficacia, rafforzando le procedure interministeriali di supporto. La scelta degli indicatori non può essere considerata definitiva. Come suggerisce il Comitato per gli indicatori di benessere equo e sostenibile del Senato della Repubblica, è auspicabile una revisione periodica degli indicatori e una disaggregazione (per genere, età, zona geografica, condizione professionale e reddito, ecc.) che dia conto dell’eterogeneità dei fenomeni che le politiche vogliono affrontare. Per un Paese come l’Italia, con profondi divari territoriali nei livelli di benessere, sarebbe opportuno presentare gli indicatori anche a livello regionale (o almeno di macro-aree). In prospettiva, si potrebbero inserire altri indicatori di risultato, inclusi indicatori di benessere soggettivo basati su indagini periodiche “istituzionali”. Non è semplice misurare la soddisfazione di vita o la felicità, ma la tecnologia può venire in soccorso attraverso un contatto più diretto, ad esempio di tipo social, tra cittadino e Pubblica Amministrazione.
Velletri 2030 ha proposto, con la nuova pubblicazione “Misurare la città per uno sviluppo urbano sostenibile” che sarà presentata sabato 10 marzo 2018, un insieme di Indicatori di valenza locale con l’intento di fornire uno strumento pensato per consentire a una qualsiasi amministrazione cittadina, che intenda avviare un percorso di Sviluppo Urbano Sostenibile, di fare un’auto-analisi della situazione di partenza e stabilire in modo misurabile delle priorità di intervento rispetto a diversi target temporali. Anche per la proposta Velletri 2030 vale la regola che la scelta degli indicatori non può essere considerata definitiva. E’ auspicabile un impegno di tutta la Comunità per una revisione periodica degli indicatori e una disaggregazione (per genere, età, condizione sociale e reddito, ecc.) che dia conto dell’eterogeneità dei fenomeni che le politiche locali vogliono affrontare.
Misura ciò che è misurabile, e rendi misurabile ciò che non lo è (Galileo Galilei)
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