Ai Partecipanti Velletri2030
il portale della ricerca italiana Research Italy, del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), definisce Smart Community “come un luogo o contesto territoriale in cui, grazie al supporto e all’applicazione di tecnologie pervasive e allo sviluppo di avanzate soluzioni applicative, è possibile implementare processi e servizi innovativi, inclusivi, partecipativi, democratici e personalizzabili, in risposta alle moderne sfide sociali e tecnologiche, nel rispetto dei requisiti di sostenibilità ambientale, sociale ed economica e riconoscendo la centralità delle esigenze dell’individuo e della comunità”. Ma quali sono le linee di intervento da considerare nell’intento di costruire una Smart Community? Proviamo ad elencarne alcune.
Struttura Sociale: in primo luogo bisogna cercare di ridurre le fratture sociali dentro la Comunità. Come? Per esempio impegnando la politica a lavorare sul futuro partendo dai dati ISTAT sulla Spesa dei Comuni per i Servizi Sociali, pubblicati recentemente e oggetto di una precedente News Velletri 2030, e dando rilevanza agli Indicatori di Benessere Equo e Sostenibile e di Sviluppo Inclusivo a scapito del PIL, anche questi oggetto di una precedente News. Gli Indicatori di Benessere Equo e Sostenibile e di Sviluppo Inclusivo sono alla base di un modello di crescita che pone le persone e gli standard di vita al centro delle scelte collettive, riducendo il peso del PIL nelle strategie macroeconomiche. Nel caso specifico della Comunità di Velletri la domanda è: perché con un patrimonio economico- finanziario così rilevante la crescita sociale e culturale della Comunità è così problematica? La risposta, la si può cogliere nelle modalità con cui la ricchezza viene investita e cioè principalmente in case e depositi bancari.
Sistema Scolastico: uno dei problemi principali del Sistema Italia è la scarsa scolarizzazione degli italiani. Quando si discute di emergenze nazionali, nessuno cita mai il livello di istruzione, anche se titoli del tipo “Terra di analfabeti: un italiano su tre è senza diploma” oppure “Italia penultima in UE per percentuale di laureati” si ritrovano frequentemente sui media nazionali. Secondo Eurostat nel 2016 solo il 26 per cento degli italiani tra i 30 e i 34 anni ha ottenuto un titolo di studio superiore. Solo la Romania fa peggio di noi. Male anche per quanto riguarda gli abbandoni scolastici con il 14% circa dei 18-24enni che non ha raggiunto un diploma secondario. Tutto ciò rende evidente l’attualità di una riflessione sulla scuola al tempo delle innovazioni cognitivo-culturali portate da internet, trattato in una recente News. Nel caso specifico della Comunità di Velletri la domanda è: perché con un patrimonio così esteso di offerta scolastica il numero di Diplomati e Laureati della Comunità è inferiore a tante Comunità vicine alla nostra? La risposta va ricercata nella Struttura Sociale ripiegata su se stessa, animata da sentimenti che ci spingono a voler tornare ad un passato impossibile da replicare, divisa su tutto e poco incline all’inclusione sociale, dove si è smarrito il concetto di “ascensore sociale” di cui la scuola dovrebbe essere il motore principale.
Sistema Socio Sanitario: tema trattato continuamente e mai risolto, basta citare i tempi per accedere alle principali prestazioni sanitarie o la situazione dei pronto soccorso. Tutto ciò che riguarda l’ambito sanitario e’ peculiare e basilare rispetto a tutte le variabili concernenti lo sviluppo di qualsiasi Comunità in quanto strettamente legato alla dignità ” intrinseca” di ogni cittadino, il diritto di ciascuno alla migliore condizione di salute possibile. Un progetto costitutivo di una sanità efficiente dovrà tener conto di un’analisi particolareggiata della attuale situazione socio-demografica e da essa trovare risposte, non velleitarie e irrealizzabili ma concrete e alla portata di tutti i cittadini indipendentemente dalla loro condizione sociale ed economica. La necissità di mettere in pratica il concetto di Partenariato Pubblico Privato è oggi sempre più accettata anche dalla politica. L’immissione di denaro privato, sotto il controllo pubblico, permetterebbe la realizzazione delle infrastrutture necessarie. Tutti concetti ampiamente riportati nella prima pubblicazione di Velletri 2030, Dicembre 2012.
Paesaggi Culturali: definiti dal Comitato per il Patrimonio dell’umanità come aree geografiche o proprietà distinte che in modo peculiare “…rappresentano l’opera combinata della natura e dell’uomo”. Questo concetto è stato adattato e sviluppato nell’ambito dei forum internazionali sui patrimoni dell’umanità (UNESCO) come parte di uno sforzo internazionale per riconciliare “…uno dei più pervasivi dualismi del pensiero occidentale – quello di natura e cultura”. La Comunità di Velletri dispone largamente dei due ingredienti “natura e cultura”, basta una organizzazione amministrativa che li faccia lavorare insieme. L’arte può contribuire a riqualificare spazi urbani, per trovare nuove forme di socialità e “ricucire” parti di tessuto cittadino da riaggregare e includere in Smart Community (esempio è stato il recupero ex convento del Carmine e sito archeologico delle Stimmate). In questo senso l’impiego intelligente delle tecnologie a servizio del patrimonio artistico può offrire soluzioni smart per proteggere, conservare, valorizzare al meglio i beni culturali con interventi di diversa natura che riguardano per esempio la luce e la gestione corretta degli edifici pubblici. La via alla Smart Community non può dunque ignorare la cultura, cercando un’unione equilibrata e armonica fra rispetto dei beni storici, utilizzo della tecnologia e fruibilità il più possibile allargata in grado di coinvolgere le forze più innovative e vive della Comunità.
Mobilità Sostenibile e Logistica Integrata: bisogna investire nel Trasporto Pubblico Locale (TPL), e nuove tecnologie di gestione della mobilità. L’Unione Europea attraverso il Libro Bianco sui Trasporti promuove e sostiene la necessità di strade più “sane”, sicure e produttive per tutti gli utenti (di genere, di età, di status economico, di mezzo di trasporto) e sostiene il ridisegno della “strada vivibile”, della strada come “fabbrica” di rapporti sociali e della vitalità urbana, che sono gli elementi basilari dello sviluppo economico e sociale. Le tecnologie ci sono, basterebbe usarle anche nel TPL della Comunità di Velletri per favorire la infomobilità. Nell’era dell’economia digitale l’e-Commerce sta registrando una vera e propria esplosione, con effetti dirompenti sulla catena logistica che vanno dall’organizzazione del trasporto, alla gestione dei magazzini, alle consegne in città. Si tratta di un trend inarrestabile che comporta la necessità di una profonda revisione delle dinamiche commerciali a livello mondiale e locale e conseguentemente delle politiche di mobilità e logistica. E’ certamente uno degli scenari con cui le future amministrazioni si dovranno misurare, cercando di conciliare le soluzioni per favorire la mobilità con i vincoli imposti dal Piano Regolatore Generale Comunale e in sinergia con i piani di mobilità e viabilità della Città Metropolitana di Roma Capitale. Diversi sarebbero gli esempi di interventi necessari da citare.
Bio Edilizia e Energia Rinnovabile: un’edilizia attenta all’inserimento paesaggistico, al risparmio energetico, alla domotica e all’utilizzo di materiali ecologici e naturali. E’ mancata finora una diagnosi energetica delle infrastrutture pubbliche del territorio capace di valorizzare il contributo dell’innovazione tecnologica. E’ ormai evidente la necessità di stimolare la riqualificazione architettonica e ambientale dei territori, promuovendo uno sviluppo sostenibile che riconnette l’architettura con i paesaggi e promuovere progetti di rigenerazione urbana allo scopo di stimolare la riqualificazione architettonica e ambientale delle città e dei territori per contenere il consumo di suolo, il consumo energetico e prevenire i danni ambientali. Ridurre l’impronta ecologica e l’espansione urbana, riciclare gli edifici non utilizzati. Tutti temi ampiamente trattati nelle pubblicazioni Velletri 2030 del Dicembre 2012 e Maggio 2017.
Turismo Sostenibile: le tecnologie di internet e la multimedialità, congiunte con la diffusione dei dispositivi mobili, hanno mutato radicalmente i comportamenti del turista. Non esiste un settore economico chiamato Turismo, ma un’infrastruttura ricettiva che è parte di un sistema territoriale di accoglienza a gestione pubblico-privata. Il futuro del turismo è fatto di strutture intelligenti ed ecologiche, mobilità sostenibile, produzione di contenuti culturali, ristorazione alimentata da prodotti identitari, contenuti territoriali. Il tutto va visto in modo integrato. Alcuni parlano di “Smart Land”, un nuovo concetto che porta con sé un’idea di territorio come luogo dal tessuto composito fatto di una continua alternanza e mescolanza di soluzioni ricettive e campi coltivati, con l’intenzione di raccogliere, integrando, tutti i pezzi e di presentare nuove pratiche, innovazioni, soluzioni alternative nell’ambito dei servizi al turista e della gestioni della cultura e del turismo. Non è semplice. Servono risorse dedicate e visionarie per provare a inventare e innestare nuove e diffuse forme di imprenditoria, socialità, collaborazione fra soggetti, reti. Concetti ampiamente riportati nella prima pubblicazione di Velletri 2030, Dicembre 2012.
Agricoltura Sostenibile: un’agricoltura sostenibile, biologica, biodiversa, capace di creare nuova occupazione giovanile, di trainare un nuovo turismo attento ai temi dell’ambiente e dell’identità della Comunità e capace di ridurre il deficit alimentare della Comunità. Da non confondere “sostenibile” con “biologica”. Entrambe mirano a utilizzare pratiche ecologicamente più razionali, tuttavia si caratterizzano per un insieme distinto di obiettivi. Il più intuitivo, gli ecosistemi possono essere comunque danneggiati da una monocoltura diffusa, anche se biologica. Se questa è la scelta per la Comunità di Velletri, allora bisogna progettare concretamente una Comunità sostenibile dominata dal verde (agricola, turistica, artigiana) non dal grigio (case, capannoni, strade) come si presenta oggi larga parte del territorio. Concretamente! Ad oggi la sensazione è soltanto quella di un gran parlare senza scelte precise. Ricordiamo sempre le parole del prof. John H. Schaar, colui che ha ispirato Velletri 2030, “Il futuro non è un luogo verso il quale stiamo andando ma un luogo che stiamo creando. I percorsi da compiere non vengono trovati per caso ma costruiti. E l’attività di costruzione di questi percorsi provoca mutamenti sia in chi li realizza che nella destinazione stessa che raggiungeremo”. E’ tempo di scegliere quello che vogliamo essere: una Comunità agricola, industriale, dei servizi? Indipendentemente dalla scelta sarà necessario sviluppare un Progetto per individuare i vettori che guidano, ostacolano, impediscono l’evoluzione positiva del settore specifico per la Comunità di riferimento.
Ripopolazione del Centro Storico: mettere in campo misure come ri-localizzare alcune attività a carattere industriale, favorire una mobilità diversa basata sul concetto di “strada vivibile”, della strada come “fabbrica” di rapporti sociali e della vitalità urbana, ri-equilibrare la relazione tra città e campagna con politiche incentivanti e mirate a riportare in città la popolazione residente, incentivare la mobilità urbana ecosostenibile, attraverso la promozione di tecnologie innovative e la realizzazione di un cambiamento significativo nello stile di vita dei cittadini, invitandoli a limitare l’utilizzo delle auto a favore dei mezzi pubblici. Favorire le reti di impresa e la fidelizzazione dei clienti consumatori verso negozi di prodotti tradizionali che caratterizzano la Comunità a scapito del proliferare di negozi che propongono prodotti non italiani.
Sono queste solo alcune linee di intervento da adottare con un progetto integrato per realizzare una “Smart Community”. Per questo serve una Amministrazione visionaria, organizzata in forma agile e flessibile, con i vari assessorati che lavorano in modo sinergico con l’obiettivo di stimolare una crescita sostenibile e migliorare la qualità della vità dei residenti. La nostra Comunità si trova di fronte a un grande cambiamento culturale e organizzativo. La sfida sarà sfruttare al massimo le opportunità offerte dalle tecnologie digitali e dall’incredibile mole di dati disponibili. Ma i nuovi dispositivi digitali sono soltanto fattori abilitanti. Il vero cambiamento è quello di carattere culturale e riguarda tutte le persone.
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