Ai Partecipanti Velletri2030,
da più parti si riscontra una crescente consapevolezza della necessità di cambiare l’attuale metrica per misurare lo sviluppo, sostituendo l’Indice PIL (Prodotto Interno Lordo) comunemente usato come indice di crescita e di benessere di una Comunità con degli indici di Benessere Equo e Sostenibile (BES), indicatori di un modello di crescita che pone le persone al centro delle scelte collettive, riducendo il peso del PIL nelle strategie macroeconomiche.
Gli Indicatori per valutare il BES di una Comunità sono stati trattati più volte da Velletri 2030. Ultimamente con riferimento al Rapporto BES 2017 rilasciato da ISTAT il 15 dicembre 2017 e allo specifico allegato del Documento di Economia e Finanza (DEF) 2018 rilasciato dal governo lo scorso 26 Aprile. In entrambi i casi vengono proposti12 Indicatori di diverse aree, ma non perfettamente coincidenti nella definizione, che caratterizzano la qualità della vita dei cittadini in termini di disuguaglianza, istruzione, salute, ambiente, sicurezza, etc. in base ai quali misurare l’impatto delle politiche pubbliche, abitualmente valutato su pochi indicatori macroeconomici e di finanza pubblica, in primis il PIL.
Recentemente l’Ufficio di Statistica di Roma Capitale ha rilasciato il Rapporto “Il Benessere Equo e Sostenibile a Roma” scaricabile da: https://www.comune.roma.it/web-resources/cms/documents/BES_Slides_vers_Completa_finale.pdf
Il rapporto sul “Benessere Equo e Sostenibile” (BES) di Roma Capitale, preparato in collaborazione con ISTAT, è un lavoro strutturato a livello locale che include 75 indicatori relativi a 12 “domini” e costituisce una base informativa di Indicatori utili per valutare lo stato del benessere, i bisogni e le aspettative dei cittadini di cui l’amministrazione è chiamata a prendersi cura e che si affianca ai tradizionali indicatori relativi alle attività economiche. In quest’ottica, il BES si pone come strumento ulteriore che consente all’amministrazione di orientare le politiche pubbliche in modo efficace, allocando le risorse necessarie a colmare le situazioni di svantaggio rilevate e a valutare gli impatti delle azioni intraprese. Il confronto fra Roma Capitale e gli altri contesti territoriali è stato realizzato in alcuni casi con il dato regionale e nazionale, in altri con grandi comuni italiani.
Il Rapporto non nasce per caso. L’Uffico di Statistica di Roma Capitale produce annualmente un Rapporto Statistico sull’are metropolitana romana. Tutti scaricabili da:http://www.cittametropolitanaroma.gov.it/homepage/ufficio-statistica/pubblicazioni/rapporti-annuali-2/Vale la pena soffermarsi sul Rapporto 2017. Condizione essenziale per il buon governo della città, è la conoscenza dettagliata di tutti i quartieri e delle dinamiche che intercorrono tra questi. Progettato e realizzato in prospettiva metropolitana, attraverso la stretta collaborazione fra gli Uffici di Statistica della Città Metropolitana e di Roma Capitale, il Rapporto fornisce una lettura del territorio a 360 gradi, basata essenzialmente sui dati della statistica ufficiale e di altri Enti accreditati e riconosciuti. Per la sua redazione è stato messo in campo un lavoro metodologico e di analisi basato su indicatori oggettivi e metodologicamente robusti elaborati a partire dai dati della statistica ufficiale disponibili su base comunale e sub-comunale. Sulla scorta di questi sono state esaminate le condizioni sociali, economiche, territoriali ed ambientali dei 121 comuni metropolitani, nonché dei 15 municipi della Capitale. Un ritratto dal quale emergono luci ed ombre, limiti e potenzialità, rischi e opportunità del territorio romano. Un contributo prezioso per quanti, a diverso titolo, politici o imprenditori, amministratori o cittadini, hanno a cuore il futuro di Roma, della sua Capitale e delle sue periferie. Il Primo Rapporto Statistico sull’area romana si propone come un utile strumento di supporto per la costruzione di un progetto strategico per il rilancio della Città Capitale, intesa nella sua più ampia accezione metropolitana. È necessario stabilire un’agenda di priorità e delle politiche fondate su basi oggettive. Nello stesso tempo, c’è bisogno di ripartire dalle molte potenzialità esistenti che i dati statistici evidenziano.
Da non confondere il Rapporto Statistico con il Documento Unico di Programmazione (DUP), che mediante la comparazione di politiche e piani per il governo del territorio, consente di organizzare le attività e le risorse per la realizzazione di fini sociali e la promozione dello sviluppo economico e civile delle comunità di riferimento. Il Rapporto Statistico permette di conoscere la Comunità con i domini nei quali la Comunità oggetto di analisi presenta condizioni complessivamente migliori rispetto alle medie regionali e nazionale e di contro i domini rispetto ai quali la situazione di una Comunnità è più articolata rispetto a regione, media nazionale e altri grandi comuni. La logica è che è necessario conoscere prima di fare le scelte di come spendere i soldi del contribuente.
Molti dei temi e degli Indicatori proposti dall’Ufficio di Statistica della Città Metropolitana di Roma Capitale coincidono con quelli proposti da Velletri 2030, che fin dalla nascita suggerisce un approccio di questo tipo per tracciare delle direttrici di sviluppo sostenibile per migliorare il futuro di Velletri. Purtroppo, ad oggi sono ancora molti i dati statistici mancanti per la precisa definizione della Comunità di Velletri. Una lettura della Sintesi del Rapporto Statistico della Città Metropolitana di Roma Capitale, Novembre 2017, potrebbe aiutare a definire Temi e Indicatori per Velletri.
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