Ai Partecipanti Velletri 2030,
Le città si trovano di fronte a sfide e opportunità inedite, causate da fenomeni che vanno dal cambiamento climatico al mutamento demografico, dalla crisi economica e finanziaria all’innovazione tecnologica.
L’Agenda Urbana per lo Sviluppo Sostenibile redatta dall’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) e dal Centro nazionale di studi per le politiche urbane (Urban@it) e pubblicata lo scorso 14 marzo, mostra come i sindaci possano trarre ispirazione dall’Agenda 2030 dell’ONU per affrontare in modo coordinato problemi cruciali delle nostre città, dalla lotta alla povertà all’efficienza energetica, dalla mobilità sostenibile all’inclusione sociale, attraverso l’adozione di obiettivi quantitativi e misurabili da parte dei cittadini su cui orientare l’azione di governo delle città.
Come indicato nell’introduzione del Sindaco di Bari e Presidente dell’ANCI, Antonio Decaro, con questo documento i comuni italiani accettano la sfida posta dagli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 e ribadiscono l’urgenza dell’adozione di una “Agenda urbana nazionale”.
In particolare, il documento illustra, adottando gli indicatori Eurostat sul grado di urbanizzazione e legando i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 ai 12 Temi prioritari del Rapporto 2016 “Un’Agenda Urbana per l’Unione Europea“, come le amministrazioni delle città possano utilizzare la ricerca della sostenibilità economica, sociale e ambientale come quadro di riferimento per gestire le politiche di loro competenza in modo innovativo, superando quelle logiche settoriali che spesso caratterizzano gli interventi, pur utili per migliorare la qualità della vita dei cittadini, realizzati sul medesimo territorio da soggetti diversi.
L’Agenda Urbana per lo Sviluppo Sostenibile non solo rappresenta una straordinaria fonte di dati per chi vuole valutare lo stato delle città italiane rispetto agli obiettivi sui quali l’Italia si è impegnata in sede internazionale, ma soprattutto propone uno strumento di lavoro concreto alle amministrazioni locali e alle organizzazioni della società civile che operano, spesso a fianco di queste ultime, per rendere migliori le nostre città.
Fissare specifici obiettivi quantitativi significa poter misurare nel tempo se, e in quale misura, ci si sta avvicinando al risultato voluto e poter di conseguenza decidere le azioni da intraprendere per il suo conseguimento. Con obiettivi riferiti al territorio in cui essi vivono, ci si può rivolgere direttamente ai cittadini e li si può coinvolgere sui temi della loro vita quotidiana. I Sindaci e gli amministratori locali possono essere maggiormente legittimati nella propria azione di governo. E possono autonomamente adottare gli obiettivi come indirizzo della propria azione senza aver bisogno di strumenti normativi.
Il Documento “Misurare la città: per uno sviluppo urbano sostenibile“, redatto da Velletri 2030 e rilasciato ufficialmente lo scorso 10 marzo, trae ispirazione da questi principi e offre uno strumento di pratica applicazione alle future Amministrazioni.
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