AGRICOLTURA. INCONTRI SUL TERRITORIO DI COMPAG E ASCOM LOCALI
AGRICOLTURA. INCONTRI SUL TERRITORIO DI COMPAG E ASCOM LOCALI
PER APPROFONDIMENTI SU FITOSANITARI E FERTILIZZANTI. IERI GRANDE PARTECIPAZIONE AD ALBA
Preoccupazione del settore per la prima relazione del Parlamento europeo sulla proposta di regolamento sull’uso sostenibile dei fitosanitari: -80% entro il 2030
Si è svolto ieri ad Alba l’incontro organizzato da Compag – la federazione nazionale delle rivendite agrarie e dei commercianti per l’agricoltura e ACA – Associazione Commercianti Albesi (presso la cui sede l’evento ha avuto luogo), in collaborazione con Federchimica-Assofertilizzanti e Coceral, sulle ultime novità del settore in campo tecnico e legislativo.
Il convegno di Alba fa parte di una serie di incontri locali che Compag sta organizzando dallo scorso giugno su tutto il territorio italiano in risposta all’esigenza e alle richieste del pubblico e degli operatori agricoli di avere chiarimenti su una situazione in evoluzione che ha implicazioni ancora ben poco chiare dal punto di vista ambientale e sulle norme e tecniche di produzione destinate a rivoluzionare il settore agroalimentare.
L’incontro di Alba è stato preceduto da quello tenutosi a Lugo il 23 febbraio scorso, entrambi intitolati “Fertilizzanti e prodotti fitosanitari – Nuove regole, sostenibilità e aspetti commerciali” e caratterizzati da ampia partecipazione, a conferma dell’importanza del tema affrontato – quello dei fertilizzanti e dei fitosanitari – spesso sottovalutato, eppure di grande interesse per i risvolti che presenta, dalle implicazioni ambientali alla qualità del cibo che si porta in tavola.
Tra gli argomenti trattati, il Regolamento (UE) 1009/2019 relativo all’immissione sul mercato e all’utilizzo dei fertilizzanti. Tale Regolamento sarebbe dovuto diventare operativo a partire dal 16 luglio 2022, ma ad oggi resta inapplicato perché non sono ancora stati adottati i necessari provvedimenti da parte del Ministero dell’Agricoltura. Dall’intervento di Manuel Edoardo Isceri di Federchimica-Assofertilizzanti si comprende come lo scopo del regolamento sia quello di armonizzare tra gli Stati membri l’impiego dei fertilizzanti in agricoltura, rivoluzionando l’intero sistema attraverso un processo di certificazione e tracciatura dei diversi prodotti, dalla loro produzione fino all’utilizzatore finale. Il dispositivo riguarda l’intero mondo dei fertilizzanti, non solo quelli di sintesi chimica, e incentiva l’economia circolare invitando al recupero di rifiuti di diversa natura per la produzione di fertilizzanti di origine organica.
Ai suddetti ritardi burocratici, però, si sommano le difficoltà nell’adeguare l’intero sistema produttivo ai nuovi processi. Si prevede pertanto che l’applicazione della normativa tarderà ancora poiché servirà tempo per trovare un equilibrio tra gli obiettivi da raggiungere e le tecnologie necessarie per conseguirli, tecnologie che – a loro volta – devono ancora essere messe a punto.
Il divario tra gli obiettivi e la capacità tecnica di realizzarli interessa anche i prodotti per la difesa delle colture in ambito non professionale. Il decreto legislativo che regolamenta quest’ambito, attuato l’anno scorso, ha comportato la revisione delle autorizzazioni esistenti e una drastica riduzione del numero di prodotti disponibili per gli hobbisti. Dalla relazione del direttore di Compag, Vittorio Ticchiati, si evince che, secondo fonti ministeriali, le domande di autorizzazione sono state inferiori del 30% rispetto alle previsioni, a conferma del fatto che – in assenza di tecnologie alternative già pronte – l’attuazione di misure più severe non fa che ridurre le possibilità di immissione di nuovi prodotti sul mercato, con conseguente rinuncia, da parte di molti hobbisti, a continuare a coltivare il proprio orto.
Un argomento particolarmente delicato è stato trattato da Corrado Finardi del Coceral e riguarda la proposta di regolamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. È stata resa pubblica ad inizio febbraio la prima bozza di relazione dell’Europarlamento redatta dalla parlamentare verde Sarah Wiene che mira a portare dal 50 all’80% l’obiettivo di riduzione dei fitosanitari più pericolosi entro il 2030. Tale prima posizione del Parlamento europeo preoccupa fortemente il settore agroalimentare italiano, già in agitazione per il taglio del 62% dei prodotti fitosanitari discendente dalla proposta presentata a giugno 2022 dalla Commissione. Ora parte del Parlamento europeo vuole restringere ancora di più le maglie di questo regolamento, sostituendo ad esempio il termine “prodotti fitosanitari” con “pesticidi”, e stabilendo parametri più severi per misurare tale riduzione nei diversi Stati membri. Manca la valutazione di impatto da parte della Commissione UE, attesa per l’estate prossima, e solo successivamente le Commissioni parlamentari coinvolte saranno chiamate a trovare un accordo. Compag è preoccupata per le posizioni ideologiche di una parte del Parlamento UE che potrebbero gravare in maniera ingiustificata sul nostro Paese, con il rischio conseguente di aumentare la dipendenza dell’Europa dalle importazioni da Paesi esteri e di spostare l’inquinamento verso questi Paesi fornitori. Va sottolineato, inoltre, che la proposta di Regolamento penalizza fortemente quelle produzioni agricole di grande tipicità locale di cui sono ricchi i territori italiani.
Per non soccombere serve consapevolezza, e per arrivare preparati servono analisi e tempo. Le implicazioni sono troppo gravi per attendere passivamente che accada l’inevitabile. Compag continua a ribadirlo.
La federazione nazionale delle rivendite agrarie è l’unica associazione nazionale delle aziende commerciali che forniscono mezzi tecnici (fertilizzanti, sementi, fitosanitari, mangimi) e servizi (assistenza tecnica, stoccaggio ed essicazione di cereali e oleaginose) all’agricoltura.
Compag fa parte della rete di Confcommercio imprese per l’Italia. E’ una struttura verticale che raggruppa le aziende commerciali che operano in agricoltura ed è presente con sindacati provinciali organizzati presso 11 Ascom (Alba, Pavia, Parma, Vicenza, Padova, Treviso, Ferrara, Ravenna, Bologna, Pistoia, Perugia). Aderisce al Coceral, l’associazione europea delle azienda commerciali che trattano le commodity agricole.
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