Africa: nasce la Grande muraglia verde contro la desertificazione
È stata sottoscritta dai rappresentanti di tutti gli 11 governi presenti all’incontro internazionale svoltosi nel mese di giugno a N’djamena, in Ciad, la convenzione che stabilisce la creazione dell’Agenzia panafricana per la “Grande muraglia verde”, cioè la cintura di alberi e piante a basso fusto che promette di fermare l’avanzare del deserto, tagliando il Sahel e il Sahara con una barriera verde profonda 15 chilometri e lunga oltre 7000, che collegherà Dakar (in Africa Occidentale) con Gibuti (estremo opposto in Africa orientale). “Abbiamo aperto il più grande cantiere dell’umanità della storia contemporanea” ha detto il presidente senegalese Abdoulaye Wade, uno degli ideatori della Muraglia Verde; al vertice oltre ai rappresentanti delle principali organizzazioni internazionali (dalle Nazioni Unite all’Unione Africana) hanno partecipato i rappresentanti di tutti i paesi coinvolti nel progetto (Ciad, Burkina Faso, Niger, Senegal, Sudan, Mali, Etiopia, Mauritania, Eritrea e Gibuti). Il Fondo mondiale per l’ambiente ha già stanziato circa 100 milioni di euro e secondo gli esperti, la muraglia dovrebbe cominciare a vedere la luce entro i prossimi tre o cinque anni. Dal 2005 la zona del Sahel è teatro di una grave crisi alimentare, la peggiore degli ultimi 30 anni, anche a causa dell’avanzata del deserto, che poco a poco sta ingoiando quelle che prima erano terre fertili. Il Ciad, che a causa alla siccità del 2009 ha perso oltre un terzo del bestiame (circa 780.000 capi), intende piantare circa un migliaio di chilometri di Muraglia Verde sul proprio territorio; secondo stime Onu, negli ultimi 20 anni il paese ha subito una contrazione delle foreste esistenti (stimate nel 1990 in quasi 12 milioni di ettari) di circa il 12%, con una diminuzione costante delle zone forestali di circa lo 0,6% ogni anno.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento