Affrontare il problema dei rifiuti nella tutela della vita dei cittadini
I poteri forti sono riusciti, attraverso una forte estremizzazione mediatica e la malagestione del ciclo dei rifiuti, a costruire nell’opinione pubblica l’idea che, per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti, si fosse giunti all’emergenza. I media hanno creato l’idea che l’unica soluzione alle discariche ormai in crisi fossero gli inceneritori, in tal modo i poteri forti, detentori del potere economico e mediatico, hanno ordinato e certi politici, invece di dirigere, hanno eseguito. Attaccando l’asino dove vuole il padrone a discapito anche del benessere generale e della salute pubblica.
L’autorizzazione all’impianto di incenerimento di Albano è stata data da un commissario, senza nessuna possibilità di discussione democratica, nei suoi ultimi giorni utili di “regime”. La valutazione dell’impatto ambientale rilasciata dagli uffici regionali, dapprima negativa, è stata trasformata in positiva. Si è data la possibilità di iniziare i lavori senza attendere la conferenza dei servizi e malgrado l’opposizione espressa dal consiglio comunale dove sorgerà il sito e quella di altre amministrazioni vicine. Si vuole far costruire un impianto che necessità di migliaia di litri di acqua in un territorio ormai da anni in carenza idrica e in cui l’acqua potabile viene fornita in deroga ai valori di salubrità stabiliti dalla legge. Si vuol far costruire un impianto su cui il dipartimento di prevenzione della ASL RMH si è pronunciato in maniera negativa.
Per questi motivi il 21, come ogni qualvolta si è trattato di difendere il territorio, i diritti, i cittadini, il Partito della Rifondazione Comunista della federazione “Castelli” sarà presente. Vogliamo riaffermare con forza, ancora una volta, che gli inceneritori, termovalorizzatori, gassificatori, etc. non sono la soluzione del problema dei rifiuti ma sono il problema essi stessi. Infatti queste opere, pericolose per l’ambiente e, quindi, pericolose per la salute dei cittadini, sono tenute in vita solo da forti e continui contributi pubblici e dall’assenza di ogni politica di riduzione dei rifiuti. Proprio la necessità di avere un flusso costante di rifiuti da bruciare depotenzia ogni possibile sviluppo della raccolta differenziata, perchè gli inceneritori bruciano proprio le materie prime: carta, plastica e legno che potrebbero essere riutilizzate o riciclate.
In sostanza ogni bruciatore di rifiuti sottrae risorse economiche pubbliche, che dovrebbero andare alle fonti di energia non inquinanti e rinnovabili, e restituisce ai cittadini polveri inquinanti e ceneri da smaltire in discariche speciali. Vista la gestione privatistica degli inceneritori ciò si risolve nella privatizzazione dei profitti incamerati dai padroni e nella socializzazione delle spese a carico dei lavoratori e dei cittadini. Basti vedere, a conferma di quanto detto, la notizia delle illegalità commesse nell’inceneritore di Colleferro. L’impegno del PRC non è però limitato al sostegno alla lotta contro il “cancrovalorizzatore” che si vorrebbe realizzare. Noi non diciamo solo dei No, ma, siamo consapevoli della necessità di affrontare la crisi dei rifiuti, che la società del consumismo ha creato. Per questo chiediamo, al presidente Marrazzo, di affrontare la questione a partire dall’obiettivo di realizzare uno smaltimento dei rifiuti salubre, efficiente, economico ed efficace. Obiettivo che è possibile conseguire con lo sviluppo degli impianti di trattamento meccanico biologico insieme alla raccolta differenziata. Strumenti che inoltre consentono anche una crescita occupazionale.
Marco Bizzoni
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