Aeroporto di Fiumicino. Usb chiede apertura di un tavolo di crisi alla regione lazio
“La vertenza Alitalia, alla terza ristrutturazione in pochi anni, sta investendo come una valanga tutto l’aeroporto di Fiumicino. Il settore delle mense, i catering, il servizio di sicurezza, le pulizie di bordo già stanno dichiarando esuberi. Tutti settori che negli anni hanno gia’ visto un forte ridimensionamento, con espulsioni e un utilizzo massiccio di ammortizzatori sociali” dichiara Susi Ciolella dell esecutivo Provinciale Confederale USB
“L’emorragia occupazionale che dal 2008 ha investito migliaia di lavoratori, va di pari passo ad progetto di sviluppo di Fiumicino. Da una parte si procede all’ampliamento delle infrastrutture, con l’apertura dell’avancorpo prevista dal Piano di Sviluppo dell’aeroporto, dall’altra i lavoratori vengono licenziati e sostituiti con altri lavoratori, questi ultimi assunti con le nuove regole e con le nuove forme di ‘non contratti’ che li rendono ricattabili”.
“Le attività commerciali, parte importante di introiti per Aeroporti di Roma – evidenzia la sindacalista – sono sottoposte ogni 3 /4 anni a gare di concessione in un sistema che non prevede la salvaguardia dell’occupazione, con il risultato che i lavoratori del commercio sono perennemente precari. Solo in questa fase ci sono già un centinaio di licenziamenti preannunciati per il semplice cambio di concessione.”
“In tutto questo la responsabilità è di Aeroporti di Roma, di Enac, che ha un ruolo di controllore, e del Ministero dei Trasporti, che non si è mai speso per un piano di regole generale del sistema aeroportuale”
Osserva l’esponente USB: “Serve un intervento forte delle istituzioni per aprire un confronto generale su quello che sta accadendo dentro il piu’ grande polo industriale del centro sud.
USB che da anni si batte a tutela dell’occupazione e dei diritti in questo settore ha proclamato lo sciopero generale di tutti i lavoratori aeroportuali per il 5 aprile
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