Aeroporto di Ciampino – Il 14 ottobre per 15 giorni chiude
Il 14 ottobre per 15 giorni chiude l’aeroporto di Ciampino. Il silenzio delle istituzioni è il preludio a nuovi rischi ambientali e forse all’avvicinamento della pista alla città?
Tra pochi giorni, il 14 ottobre, cominceranno i grandi lavori nell’aeroporto di Ciampino. Nessuna informazione sul tipo e l’entità delle opere è stata fornita ai cittadini che pure abitano a poche decine di metri dalla pista e che subiranno pesantemente l’impatto dei lavori.
Ma tutti hanno capito che i lavori saranno di dimensioni mai viste dalle decine di migliaia di tonnellate di sabbia e altri materiali accumulate nei piazzali dell’aeroporto e dall’enorme impianto per la produzione di conglomerati bituminosi che è stato costruito in un angolo dell’aeroporto.
Lo si è capito anche da alcune frasi scritte da AdR e Enac nei documenti allegati alla procedura di valutazione ambientale pubblicata dal ministero dell’ambiente. Frasi nelle quali si accenna a grandi lavori sulla pista di volo, sulle vie di rullaggio e sui piazzali di imbarco, che Enac e AdR, esplicitamente, non intendono sottoporre valutazione ambientale perché sarebbero “necessari per ragioni di sicurezza” in base alla normativa europea EASA. Come se per queste ragioni si potesse liberamente inquinare e mettere a rischio la salute dei cittadini!
Nessuna notizia precisa e circostanziata è però trapelata per consentire ai cittadini di capire che cosa li aspetta durante i 15 giorni di totale chiusura al traffico dell’aeroporto di Ciampino.
Ma è possibile fare qualche ipotesi. Il “certificato di aeroporto” Nr. I-001B/APT di Ciampino (necessario per aprire l’aeroporto al traffico civile) andrà in scadenza il 30 novembre 2016 ed era stato rilasciato da Enac ad AdR in deroga proprio alle norme EASA, infatti, alla pagina 3, riporta alcune non conformità (“esenzioni”): La pista di volo presenta delle pendenze laterali e longitudinali non consentite dalle norme EASA. Inoltre sia la pista di volo che le vie di rullaggio non dispongono delle fasce di sicurezza laterali adeguate alla normativa (“interasse non regolamentare”). Secondo il “Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli aeroporti” pubblicato da Enac sul suo sito, queste fasce di sicurezza per un aeroporto di classe “4E”, come Ciampino, devono essere di 150 metri per lato per la pista di volo e 47,5 metri per lato per le vie di rullaggio. Dato che servono a frenare gli aerei che vanno fuori pista, devono anche esse sgombre, omogenee, livellate ed in grado di sostenere l’aereo più pesante che può atterrare a Ciampino (probabilmente il 747 jumbo). In base alle nuove norme europee che entreranno in vigore dal 2017 Enac non potrà più concedere queste deroghe e l’aeroporto dovrà rispettare per intero le norme EASA. Perciò, se si vuole mantenere aperto Ciampino come aeroporto di classe 4E (aerei con apertura alare di 65 metri, mentre a Linate possono atterrare fino a 48 metri) sembrerebbe necessario, entro il 30 novembre 2016, rivoluzionare pista, vie di rullaggio e piazzali al fine di rientrare nelle norme EASA.
Se ci si affida alle mappe satellitari di Google, gli spazi a Ciampino non ci sono e, se si vuole rientrare nelle norme, o si sacrificano parte dell’aerostazione e dei piazzali di imbarco, o si sposta la pista di volo di circa 50 metri verso la città di Ciampino, che si trova a 150 metri dalla pista!
Bisogna poi considerare che il “regolamento per la costruzione e l’esercizio degli aeroporti” stabilisce che non ci siano ostacoli all’interno delle fasce di sicurezza della pista, quindi con tutta probabilità la vecchia pista di volo e la vecchia via di rullaggio che si trovano tra la pista e la città di Ciampino (circa 4,5 km complessivi di asfalto, cemento e sottofondo) andrebbero rimosse e sostituite con una robusta superficie erbosa. Una conferma della possibile scomparsa di queste piste è riportata nel documento “PLANIMETRIA GENERALE AEROPORTO: ZONING STATO FUTURO”, pubblicato dal Ministero dell’Ambiente sul suo sito www.va.minambiente.it tra i documenti della VIA in corso per l’aeroporto di Ciampino. Anche in questo caso si tratterebbe di migliaia di tonnellate di materiali da scavare, rimuovere e portare via a poche decine di metri dalle finestre delle case di Ciampino.
Se a questo si aggiunge che da settimane molti siti italiani e stranieri riportano che tra il 14 e il 29 ottobre nell’aeroporto di Ciampino i cantieri lavoreranno 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 e che oggi la notizia è stata confermata da AdR, viene da pensare che questi 15 giorni si potrebbero trasformare per i cittadini in un incubo di rumore e inquinamento. Per poi trovarsi, alla fine dei lavori, con la pista dell’aeroporto più vicina alla città (cosa che renderebbe nulle sia la Valutazione di Impatto Ambientale in corso che la imminente Conferenza dei Servizi sul piano anti-rumore di AdR) e con una situazione ambientale ulteriormente compromessa per i cittadini e la loro salute.
Cosa dicono le istituzioni che, a tutti i livelli, dovrebbero tutelare i cittadini e la legalità? Perché questo assurdo silenzio?
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